L’auto endotermica è davvero morta?

Angelo Sticchi Damiani
ROMA – 🗣 “Un plauso al coraggio e alla chiarezza del premier Giorgia Meloni – ha dichiarato nei giorni scorsi il presidente dell’ACI 👤 Angelo Sticchi Damiani – che afferma con nettezza una verità ormai diventata verificabile da chiunque. Ovvero, che la messa al bando delle vetture endotermiche nel 2035 appaia una scelta davvero poco sensata”.
🗣“Già dal 2019, durante l’annuale Conferenza Nazionale del Traffico – ha detto ancora Sticchi Damiani – l’Automobile Club d’Italia aveva lanciato lo stesso monito, più volte ribadito in questi anni e in tutte le occasioni e sedi possibili. Ci sono adesso le condizioni di scenario per poter ragionare e rivedere finalmente quella scadenza e le politiche che l’hanno generata, pur mantenendo l’obiettivo della riduzione delle emissioni climalteranti e del raggiungimento della massima sostenibilità ambientale, nell’interesse non solo del comparto automotive nazionale ma anche dei cittadini italiani”.
La presa di posizione dell’ACI non è la prima in questa direzione.
Tanto che anche a livello UE stanno nascendo perplessità sull’Ukase di Bruxelles che ha assunto più che altro un valore simbolico più che pratico.
Dalle stesse case automobilistiche più importanti si sostiene che siano stati messi a punto motori endotermici di nuovissima generazione – sia diesel che a benzina – capaci di generare la stessa pulizia agli scarichi dei motori elettrici, con in più il vantaggio di un minor carico di batterie che a loro volta presentano grossi problemi ambientali per lo smaltimento.
In sostanza, per un modo più “green” l’auto elettrica rappresenterebbe più un momento di passaggio che una soluzione: sempre che la politica dei proclami lasci spazio a quella del realismo.
Sarà possibile, si chiede Sticchi Damiani?