Greggio, timori FederPetroli

Michele Marsiglia
ROMA –
“Passata la tempesta, odo augelli far festa”.
Ve lo ricordate questo incipit della poesia di Giacomo Leopardi?
Parafrasandola, dovremmo ribaltare il concetto: passate le feste, gli uccelli segnalano tempesta in arrivo.
Non è una novità, ce lo dicono tanti osservatori e specialisti. Ma a volte è opportuno ascoltare quello che invece vanno sottolineando i veri esperti.
Come il presidente di FederPetroli Italia 👤 Michele Marsiglia che in una recente intervista al “Sussidiario Net” ha voluto mettere in guardia dai troppi ottimismi sul settore del gas&oil.
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🗣 “L’anno non è iniziato benissimo – ha sottolineato Marsiglia – per le tasche degli italiani. Venuto meno il taglio delle accise che era in vigore da marzo, il pieno di benzina e diesel è aumentato mediamente di oltre 9⃣ euro. E in alcuni distributori si è tornati a superare i 2⃣ euro al litro. Per le bollette del gas è invece appena scattato un aumento del 2⃣3⃣,3⃣%, nonostante un recentissimo calo continuo del Ttf. Fortunatamente è arrivato anche un calo del 1⃣9⃣,5⃣% delle tariffe dell’elettricità, ma all’orizzonte appaiono già altre nubi.
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Come spiega ancora il presidente Marsiglia 🗣 «negli ultimi mesi il costo industriale dei carburanti si è ridotto per via di una diminuzione delle quotazioni del greggio, ma ci sono elementi che fanno pensare che ci sarà un’inversione di tendenza».
🗣 “Se il prezzo del gas non tornerà ai livelli dei mesi scorsi – è la base del ragionamento – è facile prevedere che i Paesi produttori vorranno rifarsi facendo aumentare quello del petrolio. Quindi, è verosimile che l’Opec possa rivedere le quote di produzione. Inoltre, non dobbiamo dimenticare che la Russia ha fatto sapere che da febbraio non venderà petrolio e derivati ai Paesi che applicano il price cap entrato in vigore a dicembre. Ci sarà, pertanto, meno materia prima a disposizione per i Paesi che lo applicano, senza dimenticare che nell’Ue vige già l’embargo per il greggio russo che arriva via nave. Credo che solamente tra febbraio e marzo – conclude il presidente di FederPetroli Italia – si potrà avere un’idea più precisa di come andranno le cose”.
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