Darsena Europa, euforia (e scongiuri)
LIVORNO – Bisogna ammetterlo: la visita del presidente della Regione Toscana 👤 Eugenio Giani al cantiere dove entro la tarda primavera si spera possano cominciare i sospirati lavori per la Darsena Europa – il porto del futuro con fondali a 1⃣6⃣/1⃣8⃣ metri – ha finalmente sottolineato che dopo quasi dieci anni, forse ci siamo.
La 🥁🪘 stampa locale ha rullato i tamburi 🥁🪘, travolta dalle voci 🗣🗣🗣 massicce di euforia dello stesso Giani, del sindaco 👤 Luca Salvetti, del presidente dell’AdSP 👤 Luciano Guerrieri e della loro corte.
Giani addirittura s’è fatto fotografare 📸 su una grande ruspa, con un piede 👣 sulla ruota come i cacciatori d’elefanti facevano sulla carcassa della preda.
E l’enfasi, dove la mettiamo? 🎆💣
Quando il presidente della Regione ha paragonato il sindaco Luca Salvetti a Ferdinando I de’ Medici, il granduca demiurgo di Livorno la cui statua troneggia sopra i quattro mori incatenati, il buon Salvetti è diventato, dentro di sé, rosso ☺ come un pomodoro 🍅.
Anche Luciano Guerrieri s’è guadagnato il suo Avatar del passato: niente popò di meno che l’architetto fiorentino Bernardo Buontalenti, progettista e realizzatore della nuova Livorno.
Che i nostri nipoti se li ricordini entrambi: meritano rispettivamente una statua e una strada.
E pazienza per tutti i predecessori d’entrambi, dai quali hanno trovato parte della pappa scodellata.
Vabbè, eravamo in clima di feste.
Passate le quali anche noi smetteremo di buttarla sullo scherzo.
Perché trionfalismo a parte, la visita di Giani, sindaco, presidente dell’AdSP e corteo ha segnato la puntualizzazione di un programma di lavori, una specie di road-map, fino ad oggi troppe volte cambiato e rinviato.
Ci è piaciuto meno che ci fossero, alla celebrazione, solo i politici: con gli imprenditori del porto forse sarebbe stata ancora meglio.
Con la Darsena Europa, di cui riportiamo in queste stesse pagine la mappa e la tabella sintetica di costi e dettagli, il porto di Livorno aspira a diventare finalmente uno scalo aggiornato, che superi le attuali carenze di banchine, di aree, di fondali e anche di pace interna.
È solo un primo passo, molto più modesto delle iniziali aspirazioni (Piattaforma Europa) ma almeno è definito. E Giani, come il suo predecessore Rossi che aveva a suo tempo sposato in pieno il sogno, ha ben chiaro che senza questo primo passo il porto di Livorno e l’intera logistica del centro Italia sarebbero rimasti in serie C. Tagliati fuori come la disgraziata nazionale di calcio dai mondiali di Doha.
Tutto bene dunque?
[hidepost]
Realisticamente parlando, ci sono ancora alcuni “caveat” da superare.
Il primo è la VIA (Valutazione Impatto Ambientale) che a Roma è in calendario in tarda primavera.
Se dovesse non condividere alcuni punti del progetto, i tempi si allungherebbero ancor più di quanto si sono già allungati.
Luciano Guerrieri, da incrollabile ottimista, ha promesso la Darsena Europa operativa nel 2027.
Occorreranno forza, coraggio e tanta fortuna. Ma siamo con lui.
Antonio Fulvi
[/hidepost]