Suez apre agli investitori
IL CAIRO – “Il Canale di Suez in Egitto accoglie con favore gli investimenti stranieri, anche su un Fondo apposito che aiuterebbe a gestirne le risorse”. Lo ha dichiarato ufficialmente il capo dell’Autorità del Canale di Suez (SCA). Il presidente della SCA, Osama Rabie, ha sottolineato la decisione in una conferenza stampa dopo che erano stati discussi nel Parlamento dell’Egitto gli emendamenti legali che prevedono il Fondo.
Questo Fondo – è stato riferito – è stato progettato per aumentare le risorse destinate agli ammodernamenti e per fronteggiare sfide o crisi impreviste.
“Non possiamo né vogliamo vendere il Canale o affittarlo. È proprietà dell’Egitto e degli egiziani”. Il Fondo sarebbe separato dalla SCA, che già collabora con società straniere per sviluppare progetti, ha affermato ancora Rabie. “L’investitore sarà in relazione solo al progetto che si sta realizzando, ma non parteciperà al Fondo”.
L’Ufficio di Gabinetto del Parlamento egiziano ha anche negato che il Fondo fosse una ‘porta di servizio per vendere il canale’.
L’Egitto sta cercando di raccogliere investimenti del settore privato e straniero, in particolare dagli Stati del Golfo ricchi di idrocarburi, per contribuire a far fronte a una forte carenza di valuta che ha ostacolato le importazioni e rallentato alcune attività economiche.
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Il Canale, la rotta marittima più veloce tra l’Asia e l’Europa, è una delle principali fonti di cambio commerciale/economico per l’Egitto e prevede entrate per 8 miliardi di dollari durante l’anno fiscale che si concluderà a giugno.
La nazionalizzazione del Canale di Suez da parte dell’ex presidente egiziano Gamal Abdel Nasser nel 1956, che portò a una fallita invasione britannica, è vista come uno dei maggiori successi del moderno Stato egiziano.
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