Import auto: “Piatto ricco mi ci ficco”
LIVORNO – Dopo anni di quasi assoluto monopolio sulla costa west d’Italia, il porto labronico deve oggi difendere il proprio primato dalla crescente concorrenza di altri scali che hanno “annusato” il business della logistica delle auto in import ed export via mare. È uno dei motivi per cui lo sviluppo dell’autoporto del Faldo, a pochi chilometri dalle banchine livornesi, ha tanta importanza. E nelle previsioni della prossima ripresa degli arrivi e delle partenze in massa, costituisce un hub che può solo crescere e potenziarsi.
Da dimenticare l’era dell’Europa come primo costruttore ed esportatore di auto, sta arrivando – cosa di settimane, forse – l’ondata delle auto cinesi, sia elettriche sia hybrid. Secondo gli specialisti dell’automotive i costruttori cinesi hanno imparato molto bene a fare auto moderne e confortevoli e stanno entrando in forze anche nel settore delle vetture di lusso. Punto di forza, i motori elettrici con le relative batterie. Non è un mistero che nel campo la Cina sia ormai la prima fabbrica al mondo e stia mettendo in forti difficoltà anche l’americana Tesla.
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Aspettiamoci dunque di vedere sulle banchine livornesi (ma non solo) l’ondata delle auto gialle. Altri porti si stanno anch’essi attrezzando: primo tra tutti Gioia Tauro, ma anche Civitavecchia, Piombino (Manta docet) quando saranno risolti i problemi delle concessioni, e in Adriatico ancora Trieste, Ancona, Ravenna, Bari eccetera. L’automobile forse non è più il desiderio primario dei giovanissimi – come nel passato – ma è pur sempre il primo mezzo individuale di mobilità. E rimane un fondamento della logistica.
A.F.
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