Squali, cacciatori cacciati
MIAMI – Nessuno lo direbbe, visto che ogni anni si registrano alcune vittime umane di questi che una certa stampa aveva definito “mangiatori di uomini”.
Eppure secondo i più autorevoli istituti di ricerca sulla fauna marina, almeno alcune specie di squali sono fortemente minacciate dalla caccia, non solo quella sportiva ma quella commerciale: in particolare nell’Oceano indiano, dove per molte culture le pinne degli squali sono una prelibatezza.
In Cina ma non solo le conserve con le pinne di pescecane sono come da noi le scatole del tonno sott’olio.
Le campagne in atto in questi giorni anche dal ramo mare del WWF e dall’associazione italiana onlus Marevivo puntano a insegnare qualcosa che non siano la sanguinaria leggenda sugli squali.
Intanto sulla loro pericolosità: più degli squali, le vittime umane in mare soccombono per le meduse (specie in Australia e dintorni) poi per le vespe, poi ancora per modesti trigoni, razze e tracine.
Alcune famiglie di squali sono cacciate anche da noi (gattuccio) perché le carni, commestibili, sono contrabbandate come ricciola o tonnetto.
Perché difendere allora tutti gli squali 🦈🦈?
Perché secondo le associazioni citate fanno parte dell’ecosistema come anello fondamentale della catena alimentare, ripulendo il mare da altri abitanti vecchi, malati o comunque in eccesso.