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Dove vanno le navi da rottamare

Da Piombino, alcuni studenti di scuola media che si firmano come “Gruppo d’indagine” ci chiedono dove siano finiti i programmi di demolizioni navali 🏗🛳 che dovevano interessare alcune delle nuove aree del porto, in particolare quelle concesse alla PIM.

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Ci stiamo chiedendo, senza molta fortuna per la verità, perché non si siano ancora viste grandi navi da demolire qui nel porto di Piombino, dopo che ci fu anni fa una ricostruzione con fondali record per demolire la Costa Concordia.

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Il professore ci ha detto che è stata costituita una società apposta per le demolizioni, ma che sta facendo altro. Eppure ci sarebbe una legge che impone di demolire le navi italiane in Italia…

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Cari ragazzi, imparerete presto – se non lo state già facendo – che ci sono leggi dovute magari alla buona volontà di risolvere problemi, ma che poi alla luce dei fatti hanno scarsa o nulla applicazione.

Un tempo si dicevano “grida manzoniane”, per ricordare quello che Alessandro Manzoni raccontava sullo stesso tema.

Oggi le demolizioni navali continuano troppe volte a seguire non le leggi di salvaguardia dell’ambiente e del lavoro, ma quelle più basilari dell’economia.

😡 Solo qualche dato ufficiale: nel 2⃣0⃣2⃣1⃣ (ultimo censimento sul tema) in Europa sono state demolite 3⃣7⃣ navi contro le 2⃣5⃣4⃣ in Bangladesh, 2⃣1⃣0⃣ in India, 1⃣1⃣9⃣ in Pakistan, 7⃣7⃣ in Turchia e 6⃣6⃣ in altri siti del mondo, spesso nemmeno cantieri ma spiagge o foci di fiumi.

😤 Di peggio ancora: ci sono relitti abbandonati lungo le coste (anche italiane: ne sanno qualcosa a Ravenna) che non si riesce a rimuovere per cavilli legali, assicurazioni o altro.

In sostanza, il tema è delicatissimo.

🤐 E Piombino oggi sembra dover subire, come sapete, altre scelte.

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Pubblicato il
7 Dicembre 2022
Ultima modifica
8 Dicembre 2022 - ora: 18:24

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