Tempo per la lettura: 2 minuti

A Ravenna “buone pratiche”

Daniele Rossi

RAVENNA – Il porto di Ravenna , presieduto da Daniele Rossi, è stato inserito nel Report delle audizioni tenutesi presso la Struttura Tecnica di Missione del Mims, da maggio a settembre 2022, finalizzate ad individuare le migliori pratiche di adozione e sviluppo dei principi della sostenibilità economica, ambientale e sociale nel mondo delle infrastrutture.

Tra le esperienze illustrate e le testimonianza giudicate utili a rappresentare casi e modelli replicabili per avviare tutto il sistema dei trasporti e della mobilità verso il raggiungimento degli obiettivi legati alla transizione ecologica ed allo sviluppo sostenibile, vi sono solo due porti ed uno di questi è quello di Ravenna.

Ecco un estratto del documento: “L’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico centro settentrionale (AdSP Ravenna) ha impostato la gestione portuale sotto l’egida della sostenibilità. Il Porto di Ravenna è l’unico porto attivo in Italia dotato di un deposito di GNL sulle banchine (20.000 m3) e ha programmato importanti progetti che porteranno a una trasformazione notevole del porto con soluzioni innovative nell’ottica dell’economia circolare e del green. L’apertura verso la cittadinanza e la ricerca di collaborazione nei confronti degli Enti e delle Istituzioni ha acquisito maggior rilievo nell’ultimo anno con l’inaugurazione del cantiere dell’Hub Portuale di Ravenna Fase I e l’aggiudicazione della gara per la Concessione del servizio di assistenza passeggeri e di Stazione Marittima che contribuiranno allo sviluppo del Porto di Ravenna.

Tutti i progetti che l’AdSP sta implementando nell’ambito della sostenibilità mirano ad una circolarità energetica, al di là della mera economia circolare. Ravenna ha una grande storia di imprese all’interno del porto e in questo contesto ci sono due grandi progetti che l’AdSP sta promuovendo e che coinvolgono soggetti privati: uno è un parco eolico offshore dotato anche di impianto solare galleggiante, tra i più importanti d’Europa; l’altro è quello sulla cattura di co2 attraverso l’utilizzo di depositi di gas metano esauriti.

Inoltre, nell’ambito del progetto Hub Portuale Fase II è prevista la costruzione di un innovativo impianto di trattamento del materiale dragato, unico in Italia, replicabile e potenzialmente anche a disposizione di altre realtà portuali che debbano affrontare tale criticità. Infatti, il nuovo impianto tratterà il materiale derivante dalle operazioni di dragaggio del Porto di Ravenna per consentirne il riutilizzo. Uno degli aspetti più problematici, infatti, è la collocazione finale dei materiali di escavo. Il nuovo impianto consentirà il riutilizzo di quanto estratto

per la chiusura dei bacini di ex cave in zona già individuate, o in alternativa, qualora compatibile, potrà essere portato a ripascimento in spiaggia fino a 30 km di distanza dall’impianto, così come previsto dagli strumenti urbanistici che regolano il territorio.

Pubblicato il
7 Dicembre 2022

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora