Eurozona: l’inflazione e tanti furti
MILANO – Gli effetti dell’inflazione in tutta l’Eurozona – riferisce un rapporto diramato da 👤 Alberto Corradini di Checkpoint System – iniziano a farsi sentire in maniera importante: il costo della vita è in aumento e i consumatori lottano per gestire i prezzi crescenti di cibo, casa e carburante.
L’aumento più rapido degli ultimi 40 anni, i costi dei generi alimentari – in particolare pane 🍞, cereali 🌾 e carne 🥩🍖 – hanno raggiunto livelli record, esercitando una pressione sempre maggiore sui consumatori.
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Se in agosto 2022 nell’area euro – continua il rapporto – il tasso di inflazione annuale si è attestato al 9⃣,1⃣% e quindi in forte aumento rispetto all’8⃣,9⃣% di luglio e allo stesso periodo dell’anno precedente (3.0%)[1], in Italia la situazione è stata ancor meno rosea: secondo i recenti dati Istat l’inflazione ad agosto ha toccato l’8⃣,4⃣%, segnando un nuovo record di accelerazione con un ritmo che, secondo gli analisti, non si raggiungeva dal 1985[2].
Questo andamento in rapida crescita si è subito tradotto con un’impennata dei costi dei generi alimentari.
I produttori del settore food & beverage hanno già aumentato i loro prezzi in media del +1⃣4⃣% dall’inizio del 2021, con i maggiori incrementi di prezzo riscontrati tra i prodotti della vita quotidiana, tra cui oli e grassi (+5⃣3⃣%), farine (2⃣8⃣%) e pasta (+1⃣9⃣%).
Al contrario, i prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari si sono adeguati solo di un modesto +6⃣%, il che significa che i retailer non hanno ancora trasferito sui prezzi al dettaglio dei prodotti alimentari nemmeno la metà dell’aumento dei prezzi.
Con i prezzi in costante aumento e i consumatori messi alle strette, cresce tra i retailer la preoccupazione per l’impatto che questo fenomeno avrà su furti e taccheggi: episodi che storicamente tendono a verificarsi con maggiore frequenza durante i periodi di crisi. Furti – aggiungono altri analisti – che tocca anche tutta la catena di distribuzione, compresi i container, i furgoni, e la distribuzione ferroviaria.
🗣 In effetti, un recente rapporto di Bloomberg – cita Corradini – ha sottolineato che l’ultima volta che i consumatori sono stati messi a dura prova – sulla scia della crisi finanziaria del 2007, tra la perdita dilagante di posti di lavoro e l’impennata dei prezzi di cibo e carburante – il taccheggio è aumentato.
Sempre secondo gli analisti, nel settore retail i livelli di furti ad opera di bande organizzate sono già in aumento e il fenomeno sarà addirittura destinato a crescere nei prossimi mesi[6].
Lungi dall’essere un fenomeno nuovo – nel biennio 2019-2021 in Italia il 6⃣0⃣% degli eventi di taccheggio erano riconducibili ad attività di Organised Retail Crime – tali tendenze sono state riscontrate in precedenti periodi di austerità o di recessione economica, con conseguente riflesso sulla ricerca di strategie che i retailer devono attuare per difendersi efficacemente da questi eventi di natura criminale.
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