L’incertezza primo nemico per le imprese
COLLESALVETTI – Difficile non calarsi nelle vesti di chi, dal 👤 presidente Nastasi al 👤 vicepresidente Roma, dall’ 👤 amministratore delegato Cioni al 👤 direttore Bertini, deve prendere decisioni operative per quello che è ormai un colosso della logistica nazionale: e macina costi ma anche entrate assolutamente non più prevedibili.
Un problema che tocca tutti, non certo il solo interporto Vespucci di Guasticce, che è inserito a pieno titolo nel sistema logistico dell’AdSP del Nord Tirreno e subisce quindi anche le analoghe problematiche giornalmente affrontate da Guerrieri e Paroli: e non possiamo che essere orgogliosi se, tutto ciò malgrado, il meccanismo riesce ancora a funzionare e a chiudere con lusinghieri utili.
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È diventato dunque vitale, per il mondo della logistica come per quello più generale delle imprese, delle entità pubbliche e infine delle famiglie, avere almeno le fondamentali certezze per potersi programmare.
Non c’è molto da aggiungere, se non sperare che il nuovo governo riesca finalmente a mettere in ordine il mondo dei costi.
Così come ha fatto precipitosamente con il mondo dei rave party, dovrebbe fare con quello dei costi.
Non basta essere arrivati al comando, bisogna comandare presto e bene.
E anche se, come dicono in Sicilia, “commandaria è megghiu che futtiri”, bisogna comandare davvero e sulla strada giusta.
Con Bruxelles o anche “fottendosene” di Bruxelles.
È quello che molti, moltissimi italiani si aspettano.
Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, con due sedicenti decisionisti come Salvini ed Edoardo Rixi, c’è apposta in un asset tra i più strategici e impegnativi.
Adelante, diceva nei Promessi Sposi il cancelliere Ferrier al cocchiere.
Lo ripetiamo: Adelante Matteo, Adelante Edoardo: o altrimenti sarà meglio che torniate ad accontentarvi di “futtiri”.
Antonio Fulvi
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