Esenzioni per continuità territoriale
ROMA – Siamo ormai alle decisioni in campo europeo 🇪🇺: e occorre confermare, come già è stato sollecitato nei giorni scorsi, il regime di esenzione sui carburanti alternativi per i collegamenti soggetti a obblighi di servizio pubblico e per quelli con le isole minori e rigettare quegli emendamenti che, al contrario, metterebbero a repentaglio, se accolti, un principio costituzionalmente garantito come quello della continuità territoriale.
È questa una delle richieste principali di Assarmatori – l’associazione aderente a Conftrasporto-Confcommercio, che riunisce numerose compagnie italiane di navigazione, fra cui quelle attive proprio in questi servizi, e alcuni tra i principali operatori mondiali in ogni settore del trasporto marittimo – al Parlamento UE, che oggi, mercoledì 26 si riunirà in seduta plenaria a Strasburgo per votare la posizione negoziale sulla proposta Fuel EU Maritime, inserita all’interno del pacchetto Fit for 55.
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In tale occasione – sottolinea Assarmatori – si deciderà sulla base di un accordo già raggiunto all’interno della Commissione Trasporti e Turismo che, pur non soddisfacendo interamente l’associazione, rappresenta un importante passo avanti per tutelare i collegamenti insulari, la mobilità locale e l’industria turistica a tutto questo strettamente legata.
🗣 “Oltre a prevedere tali importanti esenzioni, che ci auguriamo di rafforzare ed estendere a tutte le isole nel corso delle successive negoziazioni in vista dell’approvazione del testo finale del Regolamento, unitamente alla correzione di alcuni elementi critici che permangono – spiega il presidente di Assarmatori 👤 Stefano Messina – l’intesa raggiunta in Commissione accoglie anche importanti elementi circa il profilo di responsabilità relativamente alle sanzioni previste dalla stessa proposta.
🗣 Le compagnie di navigazione, infatti, non sarebbero chiamate a rispondere di violazioni se, opportunamente attrezzate per attingere energia da terra con il cold ironing, questo non fosse possibile per mancanza o malfunzionamento dell’infrastruttura.
🗣 Analogamente, se non fossero disponibili i fuel alternativi, la responsabilità per il pagamento delle sanzioni ricadrebbe sul fornitore del carburante, con cui l’armatore ha stipulato un contratto, che risultasse inadempiente.
🗣 Un ragionamento logico e di buon senso, che dovrà essere confermato dal Parlamento, rigettando inoltre quegli emendamenti che metterebbero a rischio la continuità territoriale”.
🗣 “Come detto, nonostante i passi avanti, permangono alcuni elementi critici – conclude Messina – che dovranno essere affrontati e risolti nei successivi passaggi negoziali, ma mercoledì si gioca già una partita importante e ci auguriamo che i parlamentari europei, a partire da quelli italiani, sappiano cogliere la portata di queste misure, confermando l’accordo raggiunto in Commissione.
🗣 Un ringraziamento in tal senso deve essere rivolto ai deputati che hanno lavorato per tutelare questi servizi e la specificità del nostro Paese”.
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