Il martirio degli extra-costi
LIVORNO – Ne scriviamo da casa nostra, ma queste considerazioni potrebbero essere targati ogni altro porto: e per estensione, ovunque ci siano importanti lavori.
Tutta la logistica si sta scontrando con l’impennata dei costi delle materie prime 📈 💶 che sta costringendo a rivedere i preventivi e anche le gare già assegnate.
Ne fanno fede i ritardi (pesanti) di partenza dei lavori per le gare delle dighe e dei dragaggi della Darsena Europa a Livorno, le revisioni per la diga di Genova, lo stop-and-go per la costruzione del Truck Village all’interporto Vespucci e a cascata, anche lavori di impegno minore ma di urgenza altrettanto forte.
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In queste ore si sono definiti gli incarichi del nuovo governo.
E parlando da ministro delle Infrastrutture in pectore, Matteo Salvini ha tracciato un quadro d’impegni governativi che sa quasi di miracolo: lavori pubblici senza più le lunghe forche caudine dei cento passaggi tra commissioni, enti e NIMBY (“Chissenefrega, ha detto testualmente”) grande impegno sull’ultimo miglio nei porti, tempi di realizzazione delle strutture a salvaguardia ambientale calibrati sull’anno-record di ricostruzione del viadotto di Genova.
Le promesse elettorali vanno sempre prese con le pinze, e in questo caso occorrono pinze doppie perché Salvini le ha fatte quando non era ancora ministro.
Ma almeno ci si è resi conto che con la burocrazia e i mille spesso assurdi passaggi di competenze e di giudizio stabiliti dai farraginosi corsi degli appalti non si andrà da nessuna parte: in tempo nei quali invece bisogna volare 🦅.
Auguri.
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