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Che sia la volta buona?

LIVORNO – Partiamo da un dato di fatto molto evidente: da qualche tempo, al largo del porto labronico c’è lo spettacolo insolito di più d’una decina di navi alla fonda: in attesa di un ormeggio, con soste anche di giorni.

E se una parte della responsabilità è stata attribuita allo sciopero di fine turno dei lavoratori portuali, la parte più importante è perché con il crescere di certi traffici – contenitori, cellulosa ma anche auto nuove – la coperta è troppo corta.

Il provvedimento varato dall’AdSP non può far miracoli – la moltiplicazione dei pani e dei pesci è riuscita solo a Nostro Signore, con le aree avrebbe anche lui difficoltà – ma cerca di far partire assetti che sono stati alla base di lunghe – forse troppo lunghe – trattative tra gli attori. 

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Il problema sembrava incentrato sulla concessione “provvisoria” alle navi ECO 🛳♻ di Grimaldi che scaricano auto: e che ormai da oltre sei mesi sono costrette sull’Alto Fondale dall’impossibilità di sbarcare altrove, dati i limiti ben conosciuti della disponibilità sulla sua Sponda Est.

Le “Eco” sono navi modernissime e grandi, che con il portellone abbassato sfiorano i 300 metri di lunghezza: considerati anche gli spazi necessari per la manovra delle auto allo sbarco, l’impegno sull’Alto Fondale è notevole e quando ci sono anche le navi da crociera per altri traffici importanti – viene citata la cellulosa – rimane ben poco.

Proprio dalla cellulosa è arrivato di recente il “grido di dolore” con la minaccia di andarsene altrove: una minaccia seria perché il traffico, che alimenta in particolare le cartiere toscane, è tra i più importanti di Livorno anche sull’impegno di manodopera. Ma alla base di tutto c’è il “fantomatico” progetto dell’area crociere, 100 milioni di investimenti per la Porto 2000 ed a oggi sono un lungo contenzioso che è malgrado tutto ancora demandato al Consiglio Stato di novembre. Ne abbiamo già scritto.

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Alla base del problema, tempi a parte del confronto tra le parti, c’è l’endemica carenza di banchine del porto: alla quale l’AdSP cerca oggi di rimediare spostando alcuni traffici e utilizzando aree che non dovrebbero essere riservate: spazi pubblici, a loro volta però oggetti di contenziosi che hanno regole di porto tra i più litigiosi d’Italia.

Il tema delle crociere, legato alla “neverending story” della Porto 2000 è noto: altrettanto il tema della Sponda Est, a sua volta condizionata dalla sfociata dello Scolmatore che toglie quasi cento metri di banchina utile (e riempie di fango la darsena ogni stagione invernale).

Tempi seri, sui quali gravano serie incognite perché anche i tentativi di riorganizzare mare e accosti fatti dall’AdSP avevano dato al momento risultati parziali. E non avevano spento i troppi contenziosi al Tar.

Sarà finalmente la volta buona, in attesa della salvifica Darsena Europa?

(A.F.)

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Pubblicato il
8 Ottobre 2022

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