Alla ricerca del tempo perduto
LIVORNO – Adesso ci siamo: il lungo, lunghissimo iter per arrivare alla gara di costruzione e gestione della Darsena Europa, sta avviandosi alla fase finale.
Che come abbiamo scritto qualche numero fa, vedrà un ennesimo rifacimento del layout causa l’accertata impossibilità di usare i fanghi d’escavo per rinascere le spiagge a Nord del Calambrone.
Sarà così aumentata la vasca di colmata Nord con una specie di “gobba”: ci stanno lavorando all’ufficio tecnico dell’AdSP, ovviamente nel più stretto riserbo.
Ne consegue che anche il layout qui sopra riportato è superato: ma quello definitivo ancora non c’è, dopo una decina d’anni o quasi.
Citiamo non a caso con il titolo sulla mappa il grande scrittore Marcel Proust con il suo capolavoro in sette volumi “La recherche du temps perdu”: non per dare la colpa degli anni perduti a qualcuno, ma per ricordare che di tempo ne è passato ormai troppo . E rischiamo di vederne passare altro, di rinvio in rinvio.
Guerrieri e Macii, commissario e vice ad acta, non possono né devono essere ancora condizionati da mille e mille lacci. E la Regione, che ci ha messo milioni di euro, ma anche la comunità portuale livornese devono alzare la voce per aiutare.
Il silenzio oggi non paga.
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A costo di passare per un grillo parlante, voglio anche ricordare, per l’ennesima volta, l’assurdo nodo dell’ultimo miglio per la futura Darsena Europa.
Su queste pagine ne parliamo da anni: e di recente abbiamo apprezzato l’onestà intellettuale del segretario generale dell’AdSP che ha chiesto alla Regione Toscana di cambiare il progetto per lo scavalco della foce dei Navicelli, cancellando il dannoso ponte mobile e adottando la vecchia ma sempre attuale proposta del “ponte Bonistalli”, più a monte dell’attuale, fisso e con luce sull’acqua uguale al ponte dell’autostrada.
Lo schizzo che riportiamo in prima pagina non è un progetto ma un’indicazione del principio.
L’avvocato Paroli aspetta una risposta da Firenze. E noi con lui.
Antonio Fulvi
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