Il “bacinone” sarà solo una maxi darsena
LIVORNO – Premettendo che le informazioni sono al momento solo ufficiose, ma da buona fonte, si sta delineando il prossimo futuro del maxi-bacino di carenaggio livornese, la cui gestione (con relativi oneri ed onori) è stata vinta in gara dalla joint-venture tra il gruppo Benetti e il consorzio dei riparatori navali di Nelli.
Sembra tramontata la carriera della grande opera come vero bacino di carenaggio, con le sue dimensioni (350 x 56 metri) che un tempo l’hanno reso il secondo del Mediterraneo. Inaugurato nel 1975, ha poi pagato l’abbandono del cantiere da parte di Fincantieri, la disgraziata esperienza dei lavoratori-gestori e infine il lungo periodo di sinecura finito con l’affondamento della barca-porta.
Poi la gara e adesso i primi lavori di ripristino delle due murate di sponda avviati dai vincitori della gara.
Ma con quale destinazione?
Già nello scorso maggio l’ad del Consorzio Gestione Bacini Fabrizio Nelli aveva espresso in una intervista su un mensile di nautica tutte le perplessità sull’uso di bacino di carenaggio.
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A più riprese anche noi da La Gazzetta Marittima abbiamo chiesto invano 😔 😔 ai vertici della Benetti notizie sulla futura utilizzazione dell’impatto.
Notizie che sono filtrate adesso da Palazzo Rosciano (AdSP) e che possono essere così riassunte: ❌❌ niente più bacino, ma solo darsena (protetta dalla recuperanda barca-porta) per allestimento, refitting e interventi di riparazione per maxi-yachts e piccole unità mercantili, ma solo ed esclusivamente in galleggiamento.
Su questa linea sono già iniziati i lavori di ricostruzione delle due banchine che erano le sponde del bacino, alzandole anche di almeno un metro e dando loro un “look” adeguato agli yacht che vi saranno affiancati.
Non è previsto né il dragaggio dell’interno, né la rimozione dal fondo di vecchie strutture se non di quelle che possono ostare al pescaggio medio degli scafi da ospitare.
Il tutto richiederà probabilmente alcuni altri mesi di lavori, compatibilmente anche alle condizioni meteo.
Per le esigenze del carenaggio – sempre secondo le indiscrezioni – i gestori ritengono che sarà sufficiente il bacino galleggiante “Mediterraneo” (a fianco della grande vasca) che sua volta è stato e sarà soggetto di importante manutenzione.
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