Riparte il grano dell’Ucraina
ISTANBUL –
Nel giro di poco più di una settimana, dalla 🌾🤝 firma ✍ dell’accordo sul grano 🤝🌾 a Istanbul, la situazione sembra essersi sbloccata nei porti ucraini.
Ben 1⃣6⃣ navi 🛳 hanno lasciato nei giorni scorsi i porti di Odessa, Chornomorsk e Pivdenny. Questo permetterà – sostengono entrambi i paesi belligeranti – di scongiurare l’emergenza alimentare globale che si stava creando a causa del grano bloccato da mesi dall’inizio della guerra.
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Le navi hanno affrontato un Mar Nero ancora irto di mine e dovrebbero aver raggiunto le acque turche, previsti approdi messi a disposizione da Erdogan, a cominciare da ieri, martedì 2 agosto. Dal Bosforo poi ripartiranno, dopo le previste ispezioni perché non abbiano armamenti, verso destinazioni del Sud-Est Mediterraneo.
Le 👮🔍 ispezioni 🔍👮 alla prima delle navi 🛳 arrivate in Turchia – 26 mila tonnellate di grano ucraino sulla nave “Razoni” con bandiera della Sierra Leone – come anche per le successive, sono state concordate con l’utilizzo di un team composto da tecnici di Russia 🇷🇺, Ucraina 🇺🇦, Turchia 🇹🇷 e Nazioni Unite 🇺🇳.
Sarà anche una verifica delle clausole all’accordo che al momento viene considerato da entrambi i contendenti come “provvisorio”, mentre per l’ONU non solo va difeso ma anche esteso.
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L’ispezione alla nave, come da annunci, è cominciata mercoledì scorso e si è poi prolungata per alcune contestazioni tra gli stessi esperti. Nel frattempo altre navi sono partite con grano dai porti ucraini del Mar Nero mentre continua la spedizione del grano ucraino anche via terra, con appositi convogli ferroviari 🌾 🚆 (forse verso la Romania 🇷🇴).
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