Il rispetto per i marittimi
Dal gruppo “Marittimi d’Italia!!! Gazzetta del Marittimo” a firma del 👤 signor Claudio Calloni ci arriva una specie di tirata d’orecchie.
Partendo dalla descrizione del gruppo:
“A tutti i naviganti d’Italia! Senza offesa per nessuno, ma una categoria di lavoratori più disastrata di questa è difficile da trovare.
Sindacati, timbri, firme e tonnellate e tonnellate di scartoffie come possiamo vedere non portano a nulla di concreto.
Siamo prossimi all’estinzione, soppiantati grazie al doppio registro da gente… tutto ciò che volete … ma sicuramente con più diritti di noi! L’IMO in scadenza ogni cinque anni… Gli stipendi base fermi a non si sa quando… E così tante cose che certo ognuno di noi conosce alla perfezione, ma che da solo non potrà mai cambiare.
Se siamo tanti, però qualcosa di concreto facciamo. Uniamo le nostre esperienze, focalizziamo i vari punti e decidiamo in modo democratico la soluzione migliore! Facciamo navigare navi gigantesche a velocità folli.
Portiamo fuori le nostre Signore e le facciamo navigare in sicurezza in balia degli elementi… In mare siamo uomini forti… facciamo arrivare il nostro ruggito sulle coste e propagarsi nell’entroterra per non vivere più come esiliati dal resto della società.”
Eccola:
🗣✍ La GAZZETTA MARITTIMA deve avere rispetto della Categoria che riguarda marittimi ed il loro lavoro …non si può parlare solo di nuove costruzioni od altro genere …bisogna parlare di tutto quello che coinvolgono perché i marittimi in Italia sono tanti ed hanno bisogno di rispetto; quindi bisogna non coinvolgere solo le strutture ma anche quelli che le fanno funzionare.
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Caro Calloni, pubblichiamo integralmente il suo appello e anche l’implicito rimprovero di occuparci poco dei marittimi. Non crediamo di meritarcelo, perché ospitiamo spesso notizie dei sindacati (che a quanto pare non convincono) e degli equipaggi.
Come vede, siamo aperti a una categoria come i marittimi che sono – in attesa dei robot marinai – l’anima di ogni nave. Auguri.