Diga Genova: le ciambelle con o senza buco
LIVORNO – Vista dalle nostre parti, la gara andata deserta per la diga di Genova spinge a qualche preoccupante considerazione.
Intanto c’è da essere abbastanza contenti perché le dighe livornesi siano state appaltate.
Abbastanza: perché sappiamo tutti che lo spropositato aumento di costo delle materie prime necessarie – e del loro trasporto – hanno già imposto alcune revisioni, allo studio nell’AdSP.
Da Palazzo Rosciano assicurano che tutto è sotto controllo: Ci fidiamo?
Fidiamoci.
Analoghe considerazioni nascono per la “madre di tutte le gare” – come avrebbe detto il fu Saddam Hussein – cioè quella della prima tranche di Darsena Europa.
Come scrivemmo, una revisione d’aggiornamento è già in corso e la gara è slittata 🌬🌬 a fine autunno.
Anche in questo caso si deve riconoscere che 🍩 se la ciambella non è riuscita con il buco non è colpa dell’AdSP 🍩, i cui uffici gare e appalti sono considerati tra i più efficienti. Le dinamiche da affrontare sono mondiali.
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Torniamo a Genova, dove il flop della gara ha all’origine sia il tema dei costi lievitati, sia alcuni parametri tecnici che sono stati ampiamente illustrati.
Da parte sua l’AdSP ligure ha scritto che “In considerazione della mancata presentazione di offerte da parte dei soggetti prequalificati entro i termini previsti dalla procedura di affidamento dell’appalto integrato complesso relativo alla progettazione definitiva, esecutiva ed alla realizzazione della nuova Diga foranea di Genova, l’Autorità di Sistema Portuale intende proseguire sin da ora, ai sensi dell’art. 63 del Codice dei Contratti, nell’iter di affidamento con i soggetti interessati.”
“A tal fine, è in fase di approfondimento una prima ipotesi che prevede di anticipare, già in corso di affidamento, anche l’eventualità, a parità di prestazioni funzionali ed economiche, di una rimodulazione del molo foraneo secondo le indicazioni contenute nella determinazione motivata n. 1/22 del Comitato Speciale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e rimesse alla fase di progettazione definitiva.”
“In parallelo, è in corso di valutazione la possibilità di accedere, in via prioritaria, all’apposito Fondo Ministeriale ovvero ad altre fonti di finanziamento proprie o dello Stato, per il reperimento delle risorse necessarie a garantire la copertura finanziaria per l’incremento dei prezzi dei materiali.”
Fin qui la nota, con le sue implicite ammissioni: che tra l’altro sono state oggetto di alcuni velenosi commenti in loco.
Della serie: dopo la tirata d’orecchie della commissione del CSLLPP, citata qui sopra, il progetto sarà rivisto e i finanziamenti potenziati.
🧓 Sui tempi, siamo alle solite: auguriamoci che non siano storici. 🧓
(A.F.)
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