Rigassificatori, Piombino e Ravenna “trattano”

Nella foto: Il “ragno” al largo di Ravenna.
LIVORNO –
La guerra infuria, il gas ci manca, sui porti sventola ⚪bandiera bianca⚪:
ma anche – scusatemi l’apertura in corsivo che parafrasa la celebre poesia sulla resa agli Asburgo della repubblica di Venezia nel 1849 – c’è ormai la dichiarata volontà dell’Italia di ricorrere ai rigassificatori galleggianti per differenziare le fonti di approvvigionamento del gas via mare.
I siti scelti da Roma come noto sono due:
- il porto di Piombino; e
- quello di Ravenna.
Ma la differenza sostanziale è che a Piombino la grande nave – già in fase di preparazione – dovrà andare dentro il porto, mentre a Ravenna la soluzione scelta è più razionale, attraccata alla piattaforma offshore di perforazione detta localmente “il ragno” che ha già un gasdotto collegato alla terraferma.
Comprensibili le preoccupazioni dei piombinesi e la relativa tranquillità dei ravennati, anche se non mancano, in entrambe le autorità di sistema portuale, le valutazioni sui limiti che potranno nascere alla ricettività del porto (Piombino) o alla navigazione e la pesca (Ravenna).
Per Piombino una delle alternative che circolavano era quella di piazzare nave rigassificatrice non nel porto ma più a Nord, affiancata a quella della OLT Toscana Offshore al largo di Livorno: operazione che avrebbe ridotto i tempi in quanto esiste già il gasdotto con la terraferma, e avrebbe liberato le banchine del porto piombinese: poco si sa se sia ancora allo studio da parte del team del commissario governativo, il presidente della Regione Toscana Giani, o se sia per qualche motivo improponibile.
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La parolina d’oro adesso è unica per entrambe le soluzioni: compensazioni.
Secondo quando dichiarato dallo stesso Giani, “entro i prossimi 4 mesi” dovranno essere espletate tutte le pratiche burocratiche perché il rigassificatore toscano entra in funzione non più tardi dell’aprile 2023. Come compensazione per Piombino Giani intende chiedere la bonifica ambientale dell’ex acciaieria, il completamento della leggendaria superstrada Follonica-porto e l’avvio di un distretto dell’energia finalizzato anche alla produzione e stoccaggio dell’idrogeno. Non male, come si vede.
Per quanto riguarda Ravenna, il rapporto è con l’Autorità Portuale di Daniele Rossi ma anche con le aziende del “ragno”.
E ovviamente tutti cercheranno di vendere la pelle al maggior prezzo possibile.
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