GENOVA – Sabato alle 10 è scattata la chiusura formale della Rolex Giraglia 2022, con 105 barche che sono riuscite a completare la regata entro il tempo limite, dopo la partenza di mercoledì alle 12 da Saint-Tropez. Condizioni leggerissime di vento nel corso di tutta la rotta con i più grandi che hanno fatto registrare un tempo minimo di 34h07m17s (Magic Carpet Cubed di Sir Lindsay Owen-Jones) e il tempo massimo di 66h47m04s dell’Elan S3 Ness di Stefano Argenton che è arrivato a Genova sabato alle 8 e 07.
“È stata una regata molto impegnativa – così il vincitore Giovanni Di Vincenzo – ma che ci ha dato grandissime soddisfazioni e confermato che Lisa, anche fuori dalle sue condizioni ideali, è una barca molto veloce. Mi ritengo un velista ‘dell’ultima ora’ visto che la vela è una passione tardiva: ho iniziato a frequentare i campi di regata circa 15 anni fa con un First 44 ed è stato un colpo di fulmine. Da allora mi sono impegnato e con quello che è poi diventato il mio tattico di fiducia, Francesco Bertone, abbiamo costituito il team di Lisa con cui poi abbiamo iniziato l’avventura con il Ker 46 Lisa R. La regata è stata piuttosto complessa, ma è una grande soddisfazione questa vittoria anche in considerazione del fatto che, con questo piazzamento, interrompiamo la linea degli eterni secondi che ha contraddistinto le nostre ultime regate offshore. La Rolex Giraglia è una regata affascinante – ha concluso Di Vincenzo – che siamo riusciti a conquistare con una tattica che ci ha permesso di non rallentare mai troppo, e questo anche grazie alla leggerezza della nostra barca: 6250 chilogrammi di cui 3000 nel bulbo!”
Il Ker 46 ha completato la Rolex Giraglia con un tempo di 41h08m22s, ottimo tempo che le ha consentito – in compensato – di prendersi un vantaggio di oltre due ore sul suo diretto avversario, il Felci 61 Itacentodue di Adriano Calvini che è arrivato secondo in IRC, seguito da Arobas 2, il TP52 di Gerard Logel.Per ala prima volta da oltre dieci anni due barche italiane ai primi due posti.
Una Giraglia che ha premiato i pesi piuma anche sul versante del raggruppamento ORC (meno numeroso dell’IRC) che ha visto vincere il J/122 cileno Anita di Nicolas Iba. Secondo il Dufour 40 uruguagio Lady di Ruiz Mones davanti al One-Tonner Di Andrea Zaoli Resolute Salmon, sempre velocissimo a dispetto della sua data di costruzione, il 1976.
L’onore delle armi, senza ombra di dubbio, al Bavaria 39 Miran di Sergio Somaglia, che è arrivato a 800 metri dalla linea d’arrivo, dopo oltre 68 ore di regata, ed è rimasto fermo in bonaccia. Allo scattare dell’ora limite delle 10, il tenace equipaggio di Miran, ha dovuto così accendere il motore senza riuscire terminare il percorso a pochi metri dal traguardo.