Se la nafta fa il giro del mondo…
LIVORNO – È un esempio, e non è detto che dobbiamo farne un principio. Però in tempi di guerra (vabbè, di “operazione speciale militare”) sapendo che la provenienza del greggio e dei suoi derivati potrebbe essere un dato “sensibile”, ci siamo incuriositi per l’itinerario seguito da una petroliera che è approdata due giorni da al terminal ENI labronico. Con un carico di nafta, la nave risulta provenire da Las Palmas in Gran Canaria e la domanda sorge spontanea: la nafta dalle Canarie è come credere che il ghiaccio arrivi dal Sahara. Però oggi con il sistema AIS si può seguire ogni rotta (a patto che non venga spento, come è accaduto con molti super-yacht degli oligarchi russi): dunque la nave – che batte bandiera ombra delle isole Marshall – prima di Gran Canaria aveva scalato in Papua Nuova Guinea e prima ancora in Mauritania, nell’Africa Nord Occidentale (Oceano Indiano). Insomma, una rotta a zig-zag in mezzo mondo dalla quale è difficile capire dove sia stato imbarcato il carico di nafta – abbastanza ridotto peraltro – destinato a Livorno.
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Perché queste curiosità? Perché c’è chi ritiene che alla fine il greggio russo, non ancora sotto embargo ma sotto osservazione, continui ad arrivare. Il che può essere bene o male secondo i punti di vista. Ma confondere le acque è pur sempre un peccato, se non mortale almeno veniale. (A.F.)
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