Greggio & gas tra ENI Livorno e PIM Piombino
LIVORNO – Il greggio ha ripreso a correre e arriva con consolante frequenza alle raffinerie italiane. Lo stiamo verificando con l’ENI del porto labronico, dove nelle ultime settimane sono arrivati almeno tre carichi di greggio, tutti dall’Egitto. Evidentemente si tratta del primo risultato concreto delle missioni del governo italiano per sostituire le forniture della Russia, in previsione dell’ormai più volte annunciato embargo anche del petrolio proveniente dai porti del Mar Nero. L’ultimo arrivo da Novorossiysk su Livorno è stato infatti quello con la grande cisterna “Sea Jaguar” (bandiera Isole Marshall, ufficialmente petrolio non russo ma del Kazakistan, che comunque è una repubblica della galassia russa come la Bielorussia) che dopo aver scaricato in due riprese è sparita dall’AIS.
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Per quanto riguarda i gas invece, è ancora in corso il confronto – per non dire lo scontro – sulla possibile ubicazione del rigassificatore galleggiante nel porto di Piombino: ubicazione proposta dal Ministero, accettata dalla Regione Toscana ma duramente contestata dal sindaco della città, con collegate perplessità dell’AdSP, sia pure (ci dicono) in attenuazione. Secondo le ultime informazioni non ufficiali, l’ubicazione sarebbe la banchina in concessione a PIM, con un impegno di almeno un paio d’anni. Il che comporterebbe, per motivi di sicurezza, di non poter utilizzare la stessa banchina con altri scopi. PIM a sua volta non si è ancora espressa, anche se non si nasconde che il business potrebbe far gola, sebbene il lavoro sulle aree non manchi e ci sano già contratti per altre navi.
Si aspettano decisioni a breve.
A.F.
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