Lavoro portuale, è rivolta contro il DDL concorrenza

Patrizio Scilipoti
ROMA – “Gli emendamenti segnalati al DDL Concorrenza – scrive il presidente dei portuali di Civitavecchia Scilipoti – ci lasciano esterrefatti e molto arrabbiati. Queste proposte normative vogliono cancellare, con disprezzo, il nostro grande sacrificio che, nei due anni di pandemia, ha permesso di tenere in piedi il sistema logistico-portuale garantendo l’approvvigiona-mento della nostra Nazione.
“Alcune senatrici e senatori, infatti, vorrebbero deregolamentare il mercato regolato del lavoro portuale andando ad abrogare il divieto di interscambio di manodopera e la regolamentazione dell’autoproduzione. Un’inconcepibile volontà di colpire mortalmente, e di smantellare, il Pool di lavoro temporaneo ex articolo 17 l.n. 84/94.
Di contro a questi, fortunatamente, l’on. Davide Gariglio insieme al Partito Democratico, sono fermamente contrari a tali modifiche senza senso e si stanno adoperando ad ogni livello per difendere il sistema ed il lavoro portuale.
“Queste proposte normative devono essere ritirate, senza se e senza ma, altrimenti si rischia un inutile e pericoloso conflitto sociale nelle banchine portuali italiane. Ancor più grave poiché il tutto è contestualizzato nella difficile ripresa dalla crisi pandemica e durante una guerra di cui ancora non ne conosciamo le conseguenze.
Ognuno si assumerà le proprie responsabilità, perché noi siamo pronti, in ogni dove, a difendere la dignità del nostro lavoro.
Noi non faremo mai un passo indietro”.
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Anche dalla UIL Trasporti arriva una dura presa di posizione:
DDL Concorrenza: Tarlazzi (Uiltrasporti): “Gli emendamenti al disegno di Legge sulla Concorrenza di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Italia Viva scardinano il sistema della portualità italiana che, soprattutto in questa fase così complicata dell’economia del Paese, ha dato prova di grande resilienza”.
Commenta così il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi i lavori del provvedimento attualmente in discussione al Senato.
“Non siamo assolutamente daccordo che venga abolito il divieto di interscambio di manodopera tra concessioni in capo ad uno stesso soggetto concessionario, all’interno dello stesso sistema portuale perché in questo modo verrebbero meno i principi di concorrenza, e verrebbe scardinato l’equilibrio occupazionale dei porti”.
“La scelta – continua il segretario Tarlazzi – di consentire allo stesso soggetto di avere più concessioni all’interno dello stesso porto per le stesse attività, rappresenta già di per se una preoccupazione perché, se non fosse calibrata con prudenza, potrebbe determinare monopoli. Consentire poi la fungibilità del personale farebbe venire meno gli stessi presupposti per i quali vengono autorizzate le imprese ad operare e diminuirebbero le tutele dei lavoratori stessi”.
“Altrettanto – prosegue Tarlazzi – non siamo d’accordo che vengano scardinate le competenze sul governo della portualità perché l’intero sistema ne avrebbe una ripercussione negativa”.
“Alla luce di tutto questo – conclude il segretario della Uiltrasporti – chiediamo che questi emendamenti vengano ritirati”.
Infine ecco la nota di Fit-Cisl: – “Chiediamo che siano ritirati gli emendamenti al DDL Concorrenza sul sistema portuale, presentati al Senato che debolirebbero la stabilità del sistema”. È quanto dichiara la Fit-Cisl, aggiungendo che: “Chiediamo che non passi soprattutto l’emendamento che mira ad abolire il divieto di interscambio di manodopera tra concessioni in capo ad uno stesso soggetto all’interno dello stesso porto, perché andrebbe a colpire l’assetto regolato del mercato portuale, già altamente flessibile”.
“Inoltre – prosegue la Federazione della Cisl – evidenziamo come alcuni emendamenti possano diminuire drasticamente il potere delle Autorità di Sistema Portuale in materia di rilascio delle concessioni, vista la vigilanza che le stesse operano direttamente sui concessionari”.