I consumi dei beni durevoli in Toscana

Claudio Bardazzi
FIRENZE – Nel 2021 le famiglie toscane hanno speso per i beni durevoli 5,106 miliardi di euro, +13,2% rispetto all’anno precedente: un risultato superiore a quello del Centro Italia (+12,8%), ma leggermente inferiore a quello nazionale (+13,6%), come rileva l’Osservatorio dei Consumi Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia.
“Nel comparto mobilità, la spesa delle famiglie destinata alle auto registra un andamento più vivace rispetto alla media nazionale (+7,8% vs +6,5% le auto nuove, +15,1% vs +12,7% le usate), mentre i motoveicoli, seppur in forte crescita (+21,5%), restano leggermente al di sotto dell’incremento medio nazionale: +23,6%” – commenta Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio – “Tra i mercati casa e tecnologia, l’informatica in Toscana cresce ad un ritmo quasi doppio (+6,4%) della media nazionale (+3,6%) a differenza di tutti gli altri segmenti che mostrano, invece, incrementi più deboli rispetto al dato italiano, fatta eccezione per i mobili (+20% vs +19,8%)”. Nel dettaglio, gli elettrodomestici registrano un incremento del 12,3% (vs +16,7% della media nazionale), l’elettronica di consumo del +38,7% (vs +40,6%) e infine la telefonia dello 0,3% (vs +9,3%).
In chiave provinciale Livorno (+15,6%), Firenze (+15%), Grosseto (+14,2%) e Massa Carrara (+13,9%) sono le province con l’incremento dei consumi di beni durevoli più elevato rispetto alla media regionale, mentre a Lucca (+12,8%), Pisa, Arezzo e Prato (tutte e tre +12,3%), Siena (+10,5%) e Pistoia (+9,7%) si registra una crescita più bassa rispetto al dato medio toscano.
In provincia di Pisa, nel 2021, il reddito per abitante (22.430 euro) è cresciuto del 5%; la spesa per i beni durevoli è stata di 598 milioni, pari a 3.261 euro per famiglia.
Il reddito pro capite degli abitanti della provincia di Lucca nel 2021 si è attestato a 20.689 euro, con un incremento del 4,8% rispetto all’anno precedente. I dati dell’Osservatorio Findomestic indicano Lucca, che complessivamente ha acquistato beni durevoli per 548 milioni di euro, come la provincia con la spesa media familiare più elevata della Toscana (3.267 euro), ottava in tutta Italia.
A Livorno la spesa per i beni durevoli è salita a 461 milioni registrando l’incremento più alto in regione: +15,6%, ovvero 2.953 a famiglia (+16,4%). Livorno detiene il primato regionale per l’aumento della spesa destinata alle auto usate (+18,1%, per un valore di 101 milioni), oltre a quello nella spesa per famiglia (pari a 166 euro) per i motoveicoli, che alimentano un mercato da 26 milioni (+22,3%), mentre è al secondo posto per incremento della spesa per le auto nuove (+12,8%, per un valore di 130 milioni). Soffre la telefonia che, pur facendo registrare acquisti per 34 milioni, cala dell’1,4% rispetto all’anno precedente. Le famiglie livornesi hanno, invece, speso di più rispetto al 2020 in elettronica di consumo (+38,6% per un totale di 19 milioni), mobili (+21,2% per 99 milioni), elettrodomestici (+13,1% per 35 milioni), e information technology (+7,2% per 17 milioni).
Fra le province toscane, Grosseto è il fanalino di coda per quanto riguarda sia il reddito per abitante (18.587 euro, +5,6% rispetto al 2020), sia la spesa per famiglia in beni durevoli (2.698 euro), mentre è penultima per consumi complessivi in durevoli (281 milioni).
In Toscana, Massa Carrara fa registrare il secondo miglior incremento (+5,9%) del reddito per abitante, che si attesta a 20.152 euro. I dati collocano però la provincia all’ultimo posto per volume di spesa in beni durevoli: 258 milioni, pari a 2.953 euro per famiglia.