Auto con targa estera, attenti alle novità
Ci scrive un italiano dell’isola d’Elba, che chiede di firmarsi Napoleon (!) con il seguente quesito, probabilmente d’interesse anche di molti altri automobilisti:
Da anni ho acquistato a Bastia, in Corsica, una vecchia Citroën ID che funziona perfettamente e che mio parere è una delle auto più innovative degli ultimi cinquant’anni: comoda, elegante, unica con il suo sistema di sospensioni regolabili. L’auto però è rimasta targata francese, grazie alla collaborazione di un’agenzia corsa di amici, con alcuni importanti vantaggi anche sul piano assicurativo e delle varie pratiche, in Italia davvero mostruose per burocrazia. Il guaio è che mi hanno avvertito di cambiamenti della legge.
Potete dirmi qualcosa?
[hidepost]
*
Le novità ci sono e sono legate al Codice della strada recentemente aggiornato. Sono entrate in vigore dal 1 febbraio e riguardano le auto e le moto con targa estera.
Le nuove regole sono più restrittive: tutti i veicoli – vale anche per le moto e i van – con targa estera di proprietà di soggetti residenti in Italia potranno circolare per un massimo di tre mesi dal momento in cui il proprietario ha spostato la residenza in Italia. Questo vale chiunque sia il conducente. La norma sembra retroattiva, per cui se lei è sempre stato residente in Italia sarebbe già fuori regola.
La stretta sancita dalle nuove regole diventa ancora più coercitiva a partire dal 18 marzo. A quel punto se il conducente non è il proprietario del veicolo in questione ma è residente in Italia da più di tre mesi deve dimostrare come e quando utilizza il veicolo in questione. Ovviamente è soggetto a controlli se viene trovato alla guida.
Infine nel caso di un veicolo con targa straniera guidato da un soggetto non residente in Italia, lo stop alla circolazione scatta solo dopo un anno e non dopo soli tre mesi. Il tutto, ci spiegano, per favorire il turismo a lunga scadenza.
[/hidepost]