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Tutto (o quasi) che vorremmo sapere sulla Porto 2000

LIVORNO – Era il titolo, come forse qualcuno di voi ricorderà, di un famoso saggio degli anni ’60 sui misteri (allora!) dell’educazione sessuale dei giovani. M’è venuto in mente perché, per assonanza, ci sono oggi parecchie cose che anche limitandoci a casa nostra vorremmo davvero sapere e non riusciamo a chiedere. Il saggio s’intitolava: “Tutto quello che vorreste sapere non avete mai osato chiedere”. 

Proviamo a osare? Tanto, in questo casino giornaliero che ci accompagna, tra armi di “distrazione” di massa come le elezioni presidenziali, i ristori che non ristorano, e tutti noi che la sfanghiamo per andare avanti, peggio non potremmo fare. Quindi, osiamo.

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Uno degli interrogativi riguarda la Porto 2000 livornese. Che dopo la gara vinta per il comparto passeggeri, che a Livorno non è poca cosa, sembra la fortezza Bastiani del celebre romanzo sul Deserto dei tartari: aspettando un evento che non arriverà mai. Qui l’evento è la definitiva consacrazione della gara, vinta dal network appositamente costruito da tre gruppi armatoriali, due dei quali sono di Onorato e di MSC. Aspetta e spera: motivo del contendere, come noto, è l’altra utility creata in porto dall’armamento Grimaldi a servizio dei suoi ro-pax, che i vincitori della gara ritengono concorrente e non legittima. Ad oggi tentativi dell’AdSP di Luciano Guerrieri non riuscita a sciogliere il nodo, anche perché il Ministero, interpellato già due ani fa, ha scritto che la postazione di Grimaldi è legittima. Nero su bianco a firma del direttore Coletta: “Il servizio reso dalla Porto di Livorno 2000 è di interesse generale ai sensi dell’art.6 comma 4 lettera C della legge 84/94, ma non è reso in servizio di esclusiva in quanto non vi sono norme né clausole contrattuali che la prevedono, né una previsione in tal senso negli atti della gara”. Il documento non lascia dunque dubbi: e conferma che Grimaldi può legittimamente – nello stesso interesse del porto – operare con i suoi ro/pax dove l’AdSP gli assegna una concessione.

Tutto chiaro? Siccome però anche i ministeri a volte sbagliano, la Porto 2000 attraverso lo studio legale Canepa-Pollastrini ha presentato ricorso al Consiglio di Stato. Il quale da mesi ci sta ponzando sopra.

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Se siete arrivati a questo punto vi chiederete probabilmente, come facciamo noi, cosa riesce a fare la fortezza Bastiani, ovvero Matteo Savelli che ha in mano il cerino della Porto 2000. Ci risulta che Savelli stia facendo miracoli: nel senso che malgrado la pandemia, malgrado non abbia licenziato nessuno, malgrado le crociere siano ridotte al lumicino e malgrado il successo dei servizi di Grimaldi sostanzialmente concorrenti, ha chiuso il bilancio del 2021 in sostanziale pareggio. Non conosciamo i dettagli dei conti: ma conosciamo la silenziosa capacità di lavoro dell’ex regatante: che riesce anche ad accontentare con la Toremar i litigiosi clienti delle isole toscane, dall’Elba al Giglio e alla lontana Capraia. Ha la sovvenzione pubblica, ma il servizio è più che decoroso anche quando, specie per le 74 miglia di a/r con Capraia, la nave viaggia vuota. Non è facile.

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Conclusioni? Non abbiamo la sfera di cristallo ma possiamo azzardare un’ipotesi. Che è legata alla fine della vicenda della Tirrenia, in questi giorni affidata al ministro delle infrastrutture. La disgraziata società ex pubblica potrebbe finire di nuovo all’asta e potrebbe interessare – lei o le sue navi – a un armatore con i conti a posto, già fortemente interessato a Livorno. Che a quel punto potrebbe trovare l’accordo per un decoroso rilancio della Porto 2000.

Sogni d’una notte di mezz’inverno? Cantava Toto Cotugno: Lasciateci sognare/ con la chitarra in mano/ lasciatemi sognare/ sono un italiano…

A.F.

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Pubblicato il
29 Gennaio 2022
Ultima modifica
31 Gennaio 2022 - ora: 11:30

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