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Il tempo che se ne fugge…

Nel disegno: Cronos, il demone del tempo secondo i greci.

Vogliamo premettere che i versi qui sotto non sono un plagio e neppure una violazione della delicata privacy di chi li ha scritti. Non ne citiamo il nome perché chi ce li ha girati non ci ha esplicitamente autorizzato: ma sono così pregnanti che riteniamo di fare un piccolo regalo non solo a chi li legge ma anche a chi li ha scritti. Eccoli, senza commenti: che per tutti noi avanti negli “anta” non sono proprio necessari. C’è la dolcezza di un rimpianto che non deve però essere una resa agli anni: anzi, una carica di forza “nel salmastro del libeccio”.

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Memorie di noi.

Colorati dai sogni di una età 

ormai lontana 

scopro nella mia memoria 

i ricordi di noi, 

insensibili alla patina del tempo 

che pure è trascorso. 

Siamo tutti lì, 

anche chi nel frattempo è partito  

e ha lasciato, 

ma senza abbandonarci del tutto. 

Siamo ancora noi, 

nuovamente insieme come nel passato, 

e non importa il dove  

né il quando, 

se nelle immagini che tornano, 

vivide come lampi, 

ritrovo

nel salmastro del libeccio 

i sorrisi e le voci squillanti 

della giovinezza.

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Pubblicato il
8 Gennaio 2022
Ultima modifica
11 Gennaio 2022 - ora: 11:42

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