Arriva il flusso al ferro
MILANO – In attesa che nascano batterie per conservare l’energia elettrica più capienti e meno costose – l’obiettivo è superare in potenza e specialmente in minor costo quelle agli ioni di litio e le “cellar” da idrogeno oggi in uso sui sottomarini – la nuova frontiera sembra essere la batteria al flusso di ferro, così detta per l’utilizzo di speciali adattamenti degli ioduri di ferro. Anche l’Italia è in corsa in questo campo, ma come batterie al flusso di ferro, sono più avanti le tecnologie cinesi e indiane. Negli Usa sarebbero già pronte batterie costituite da tre elementi fondamentali: acqua, sale e ferro. La redox assicura che la propria batteria, già avviata sui mercati, costa molto meno di quelle attualmente in vendita con altre soluzioni: è a base di solfato di ferro in soluzione liquida, ricaricabile velocemente e con una durata prevista oltre il doppio di quelle tradizionali.
Oltre che per l’auto elettrica, le nuove batterie aprirebbero un a finestra del tutto nuova anche per altre applicazioni, come la nautica e le navi, dove sarebbe facilitato il compito di stivare l’energia elettrica prodotta in navigazione dai motori tradizionali ma alimentati a GNL.