Alitalia addio, ma quanti rimpianti!
Un lettore di Civitavecchia ci scrive sul web una nota tra il rimpianto e le recriminazioni sulla fine dell’Alitalia:
Stiamo assistendo in silenzio, tutti noi italiani, alla ingloriosa fine della nostra compagnia aerea di bandiera, senza che alcuno chieda davvero di mandare sotto processo i tanti commissari che per anni si sono resi responsabili di sprechi enormi di danaro pubblico senza alcun risultato positivo. Personalmente ho volato in mezzo mondo con Alitalia dagli anni ’70 in poi e non ho mai avuto da lamentarmi, sia sul trattamento a bordo che sulla sicurezza. Semmai ero sorpreso quando, in alcuni aeroporti nel Far East negli anni ‘80, vedevo gli equipaggi italiani scialare in alberghi di lusso mentre le altre compagnie erano più attente alle spese: ed ero francamente mortificato di certi “commerci” duty free che qualche hostess e steward faceva specie a Seul, con i falsi Rolex e altre marche da smerciare evidentemente di contrabbando in Italia. Erano pochi, pochissimi, mi auguro: ma non un bello spettacolo. Oggi Alitalia è morta e me ne dispiace specie per il buon nome dell’Italia. Spero solo che ITA sarà gestita meglio, a cominciare dalla responsabilità degli stessi sindacati del personale…
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Abbiamo tagliato altre amare considerazioni su una fine che addolora tutti: e che ci ha fatto giustamente incazzare dopo aver letto che la gestione fallimentare della compagnia è costata alle nostre povere tasche oltre 15 miliardi di euro: quasi una “manovra”….ITA nasce dalle ceneri di Alitalia e speriamo che la Fenice sappia volare. Speriamo, visto che non ci resta altro.
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