Occhio alla Via della Seta

Andrea Monti
LIVORNO – Tanti studi, tanti rapporti, ma poi c’è anche chi verifica e collauda sulla pelle della propria azienda quello che la crisi del contenitore e le relative conseguenze comportano.
Andrea Monti, giovane e attivissimo imprenditore della So.Ge.Se. Srl con sede principale all’interporto Vespucci di Guasticce ma presenze sparse anche nel Far East, sta verificando lo stato dell’arte delle spedizioni internazionali. Gli abbiamo chiesto un giudizio aggiornato.
Monti, continua il caro-container anche nell’usato?
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“La situazione non si è ancora normalizzata e ritengo che non lo sarà fino alla metà dell’anno prossimo. Però assistiamo a un progressivo ritorno sul mercato anche dell’usato che fino a pochi mesi fa sembrava introvabile, e adesso è riparato e rimesso in circolo. Ma porti e interporti stanno progressivamente “tesaurizzando” i container mantenendo così i prezzi ad alto livello. In sostanza la pressione sui prezzi rimane alta”.
Sono ancora le grandi compagnie di navigazione a dettar legge?
“Ci sono cambiamenti in atto: con piccoli operatori dinamici che fanno offerte interessanti, sia pure per partite ridotte; ma in particolare sta diventando significativa la Via della Seta ferroviaria con la Cina, attraverso la Russia e la Polonia. La rete funziona, i tempi sono relativamente stretti e garantiti anche se le location europee di destinazione diretta sono quasi sempre quelli del Nord Europa con Rotterdam, Amburgo e Varsavia. Per noi però c’è l’hub di Melzo, dove abbiamo anche una nostra location, che offre una buona prospettiva. E cominciano anche ad arrivare container nuovi di produzione cinese. In sostanza siamo in pieno dinamismo della logistica e bisogna saper cogliere le opportunità quasi giorni per giorno”.
A.F.
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