Disabili a Livorno, niente più mare
Sulla nota e sciagurata vicenda delle strutture dell’Assonautica per mettere in mare tanti ragazzi portato di handicap, strutture sequestrate da un’improvvida ordinanza della Capitaneria e in (lunga) attesa della sanatoria promessa dall’AdSP, riceviamo dal dottor Brotini, padre di una giovane velista disabile che ha vinto anche alcuni Trofei Accademia Navale:
A nome delle associazioni dei disabili che da molti anni frequentano l’Assonautica per gite in mare e per frequentare la scuola di vela loro dedicata, manifestiamo il nostro più profondo disagio per non aver potuto svolgere nell’intera estate alcuna attività in mare, come da tradizione i volontari di Assonautica da tempo assicurano. Anche a nome di altre associazioni di disabili dell’itera Regione Toscana sottolineiamo questo doloroso fermo di ogni attività.
Non entriamo nel merito delle motivazioni per le quali queste attività sono state bloccate, ma non riusciamo a far comprendere alle numerose e variegate disabilità il perché sia loro impedito di andare per mare a causa di un’ordinanza dell’AdSP. La possibilità di uscire in mare e di frequentare la scuola di vela sono per i disabili motivi di gratificazione, di valorizzazione delle loro capacità residue, di crescita della loro autonomia e della loro autostima. Nostro avviso le autorità preposte al porto dovrebbero esercitare la loro attività di controllo avendo presente che questi impedimenti rischiano di arrestare un percorso di crescita faticosamente conquistato con tanti sacrifici delle loro famiglie e grazie al contributo fondamentale dei volontari dell’Assonautica.
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Niente da aggiungere alla dolorosa invocazione, se non l’amara meraviglia per i tempi davvero incredibilmente lunghi con i quali sia la Capitaneria di Porto sia l’Autorità Portuale stanno affrontando il problema che hanno creato. Sono passati ormai quasi tre mesi dall’ingiunzione di rimuovere i pontili e l’ufficetto secondo la Capitaneria privi di…adeguata autorizzazione (furono addirittura nati da associazioni e aziende portuali e la stessa Autorità Portuale creò un frangiflutti a loro protezione, con la ufficiale destinazione alle regate dei disabili ad ogni Trofeo Accademia Navale) e ancora la promessa sanatoria sta rimbalzando da ufficio a ufficio tra cavilli e “altri impegni”. Da rilevare che secondo i mar ottimisti livornesi più accreditati l’ordinanza di rimozione sarebbe stata come minimo discutibile. Il caso sta diventando nazionale e non li fa fare, a Livorno, una bella figura. Summa lex, summa iniuria, dicevano i padri del diritto.
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