Stretto di Messina: ma il ponte?
Il tema è di quelli cosiddetti carsici, che appaiono e poi spariscono per tornare più tardi. Ecco come ci chiede notizie il lettore Rosario Badalamenti di Messina:
Anche voi, come tanti siti web, aveva scritto di recente che il governo ha ripreso in esame il progetto del ponte di Messina: progetto che ormai ha oltre quindici anni ed ha una storia sintomatica delle peggiori tradizioni nazionali. Ora si dice che il ponte si farà ma non ad arata unica bensì con due o tre, di cui uno al centro del canale. Domanda. Ma un pilone centrale non sarà pericoloso, sia per le navi che per le correnti indotte? E perché il progetto che a suo tempo (governo Berlusconi) sembrava pronto a partire è stato surgelato, sobbarcando però al pubblico erario pesanti penali ancora in atto?
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Bella domanda, che andrebbe rivolta non a noi, semplici testimoni dei fatti (e dei malfatti) ma a chi ci governa. È vero che del ponte se ne riparla nel piano di rilancio dell’economia, è vero che il progetto sempre per l’ennesima volta riproposto, è vero che intanto abbiamo pagato penali che sarebbero pressoché poi al costo dei lavori per farlo, quel benedetto viadotto. La foto che alleghiamo, sullo stretto di Messina, fornisce un’idea molto significativo della vicinanza delle due coste, meno di 4 miglia: una vicinanza assai maggiore di tantissimi altri ponti realizzati da industrie italiane in Nord Europa, in Turchia e nel Far East. Ma a quanto pare la politica pesa di più della tecnologia e del buonsenso. Purtroppo sembra che la Sicilia dovrà ancora rimanere separata dalla Calabria ancora per molto.
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