Ecco la misteriosa foca di Capraia
Il giovane lettore Edoardo Rossini dell’isola d’Elba ci scrive:
Qui a Marciana Marina abbiamo scommesso tra amici che la famosa e misteriosa foca monaca delle nostre isole è, al massimo, un esemplare di passaggio dietro qualche banco di acciughe, ma non certo accasato. Eppure se n’è fatto un enorme clamore, l’estate scorsa specialmente, e il Parco ne ha fatto l’emblema di un avvenuto salvataggio dell’ambiente marino. Abbiamo letto invece che la foca è praticamente stanziale nelle isole greche, forse alla Galite in Tunisia e ovunque il traffico navale e specialmente la pesca professionale con le reti non sia molto praticata. Voi ne avete parlato un po’ l’anno scorso. Ci sono novità?
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Bella domanda, ma la risposta ve la mostro con la foto allegata: il sottoscritto che carezza la testa di una foca monaca all’isola di Capraia. Mi direte, ne sono certo: allora l’hanno addomesticata, forse l’hanno catturata ed è destinata a qualche circo o acquario, altro che specie protetta…
Tranquilli, se guardate bene io sono io ma la foca non è lei: è una copia in vetroresina a grandezza naturale, esposta nel piazzale della ex-Salata all’isola di Capraia. È stata realizzata a cura dell’Ente Parco dell’Arcipelago Toscano, che già l’hanno scorso aveva messo nel piazzale alcune pregevoli e realistiche riproduzioni di delfini, stenelle e tursiopi, sempre in vetroresina. L’Info-point realizzato dallo stesso Parco, accessibile gratuitamente con le presenze contingentate solo dal Covid, consente di accedere alla realtà virtuale dell’arcipelago, con visioni subacquee ben realizzate e gli incontri con tutti gli abitanti del nostro mare, dalle balene ai capodogli, dagli squali alle tartarughe. Davvero una pregevole iniziativa che vale una visita all’isola.
Mi direte: e la foca? La foca monaca, cari amici, è un pinnipede estremamente schivo e a parte qualche segnalazione (peraltro oggetto di locali perplessità) a Capraia nessuno l’ha vista. Una volta c’era, come in tutto l’arcipelago, tanto che nelle nostre isole sono frequenti le grotte indicate dalla tradizione come “grotta della foca”: ma gli esemplari locali furono sterminati dai pescatori, cui danneggiavano le reti, o catturati per gli zoo. L’ultima fu presa, raccontano i locali, alla fine degli anni ’60. Forse anche per questi ricordi ancestrali, le foche attuali si tengono ben nascoste.
A.F.
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