Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Quel pasticcio Aspi – Atlantia

Dal comitato San Cristoforo di Genova, che rappresenta operatori portuali e dell’autotrasporto, riceviamo:

La presa di posizione dell’ex ad di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, che si è autodefinito vittima di persecuzioni, è un insulto in primis per i morti del crollo del Ponte Morandi, ma è anche un monito che non può non essere ascoltato: i centri di potere economico, che dominano il Paese e che vantano larghe connivenze nella politica e nella comunicazione, sono sempre vivi e vegeti. Solo scelte esemplari, come quella relativa al sequestro di Aspi e alla conferma di un comportamento finanziariamente, societariamente ed eticamente del tutto scorretto sfociato nell’utilizzo dei pedaggi per finanziare a costo zero l’acquisto di Aspi da parte di Atlantia, potranno fornire al Paese la prova che qualcosa può cambiare e sta cambiando.

Ad esprimersi così sono i vertici del comitato San Cristoforo, che rappresenta autotrasportatori, imprese artigiane, terminalisti portuali che sono scesi in campo oggi sollecitando un intervento risolutivo e coraggioso della magistratura sul ricorso presentato dallo stesso Comitato e per altro “avvallato” dalla Commissione Europea.

“Combattiamo – afferma Giuseppe Tagnochetti, coordinatore di Trasportounito – contro un gigantesco muro di gomma che all’insegna del potere ha l’effetto di oscurare anche le delibere dell’Unione Europea, se queste non fanno comodo. L’operazione che ha decretato l’acquisto di Aspi da parte di Cassa Depositi e Prestiti, che consisterebbe nel pagare tre volte il conto di servizi non resi, al concessionario Atlantia, prima o poi finirà sotto la lente di qualcuno che abbia il coraggio di

[hidepost]

dimostrare che esiste ancora una legalità nel nostro sistema Paese. In quel momento noi ci saremo”.

“Se passerà questo metodo – afferma Barbara Banchero, segretario di CNA Genova – e se Cassa Depositi e Prestiti diventerà lo scudo di copertura di queste operazioni, ogni concessionario di beni pubblici si sentirà in diritto e sarà in diritto, in virtù di questo precedente, di onorare i suoi impegni rispetto allo Stato concedente utilizzando dei “pagherò” e forme di leverage basate sui futuri ricavi derivanti dalla concessione. Ovvero a costo e rischio zero”.

*

La tragica vicenda del ponte Morandi si sta portando dietro una cascata di polemiche e di scontri che hanno come elemento centrale l’inchiesta della magistratura. Non possiamo andare oltre alla presa d’atto delle dichiarazioni qui sopra: e alla speranza che una volta tanto sia la giustizia a dare risposta.

[/hidepost]

Pubblicato il
3 Luglio 2021
Ultima modifica
6 Luglio 2021 - ora: 11:56

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora