Index Banca Mondiale e attendibilità
Ci scrive il lettore Giordano Pia in merito alla classifica mondiale dei porti di Banca Mondiale in base all’efficienza:
“Avrei qualche “piccolo” dubbio su la classifica, citata dal vostro giornale con le relative interviste. Ad un convegno di alcuni anni fa, in Autorità Portuale a Genova, era uscita una classifica su le rese “a uomo-merce” e Savona – Vado era 3° in Europa!
Tra l’altro, classifica stilata e redatta da importanti esponenti della Portualità e Logistica Europea…
Senza poi andare a rilevare l’ingente flusso IVA (delle sole merci “in entrata…”) generato dai porti di Genova e Savona – Vado…”.
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Il piccolo dubbio del lettore non
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è piccolo e specialmente sta risultando molto condiviso, come si è letto anche nell’intervista a Nereo Marcucci e a quella in questo stesso giornale al neo-presidente di Assoporti Rodolfo Giampieri. Non diamo dunque niente per scontato, specialmente quando la raccolta dei dati relativi all’efficienza dei porti è fatta su parametri rigidi che nella realtà diventano più o meno attendibili secondo gli anni e anche secondo a come si gira la frittata.
Tutto ciò premesso, quando lo strumento è la Banca Mondiale non si può nemmeno cancellare il suo Index con “garbage”: ma è giusto cercare di capire dove e come siamo (e non è una novità) carenti.
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