L’ICS sulla decarbonizzazione delle flotte
BRUXELLES – L’International Chamber of Shipping (ICS) fa presente in un dettagliato rapporto che senza segnali decisivi dei governi, il calo dei livelli di ricerca e sviluppo nel settore marittimo potrebbe mettere a repentaglio la capacità dell’industria di procedere verso la decarbonizzazione della flotta. Il rapporto è rimbalzato in Italia da Confitarma, Eccone la sintesi.
Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), la spesa per ricerca e sviluppo (R&S) del settore marittimo tra il 2007 e il 2019 è rimasta stagnante, molto indietro rispetto a quella di altri settori. In risposta al forte segnale politico dei governi di tutto il mondo, gli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore automobilistico sono aumentati da 67 miliardi di dollari nel 2009 a 130 miliardi di dollari nel 2019, rispetto a 1,6 miliardi di dollari nel settore marittimo. Sempre secondo l’AIE, L’importo totale degli investimenti aziendali in ricerca e sviluppo per il settore marittimo è effettivamente diminuito, da 2,7 miliardi di dollari nel 2017 a 1,6 miliardi di dollari nel 2019.
Nella recente riunione degli stati membri dell’IMO a Londra l’ICS, che rappresenta l’80% della flotta mercantile mondiale, ha evidenziato che la crescente incertezza sta portando a una riduzione della fiducia negli investimenti in ricerca e sviluppo. In particolare, la mancanza di chiarezza, in parte dovuta ai crescenti livelli di rischio politico e al conseguente rischio di investimento, sta portando a investimenti limitati in ricerca e sviluppo per i combustibili “verdi” per le navi e le relative tecnologie necessarie per operare in sicurezza. Vi è anche una crescente preoccupazione per la sicurezza e le emissioni tossiche associate all’uso di alcuni combustibili alternativi proposti. Senza il sostegno dei governi per una rapida ricerca e sviluppo, tutto ciò aggiungerà ulteriori, inaccettabili, livelli di rischio per investimenti effettuati nel settore marittimo sia pubblici che da privati.
Guy Platten, segretario generale dell’ICS , ha commentato: “Abbiamo accolto con favore i recenti annunci di piani per aumentare l’innovazione e per progetti pilota a emissioni zero. Tuttavia, troppo spesso questi annunci non sono accompagnati da una strategia di investimento realistica. Vengono inviati al mercato messaggi contrastanti e, di conseguenza, gli investimenti nello shipping diventano ogni giorno più rischiosi. Abbiamo bisogno che i governi abbinino le loro parole sulla decarbonizzazione ad azioni tangibili. Gli investimenti in ricerca e sviluppo si basano sulla certezza di capitali messi a disposizione da investitori con orizzonte temporale medio lungo (long-term “patient capital”).
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Poiché lo sviluppo tecnologico è tradizionalmente incerto e richiede tempo, ICS sta co-sponsorizzando, insieme a governi e partner del settore, un fondo di ricerca e sviluppo di 5 miliardi di dollari per lo shipping (IMRF), che fornisce certezza attraverso finanziamenti garantiti a 10 anni per sostenere la “riduzione del rischio degli investimenti” per l’avanzamento dei livelli di preparazione tecnologica.
Guy Platten ha continuato: “Sebbene gli impegni sulla riduzione delle emissioni siano ben accetti, abbiamo un disperato bisogno di un’azione oggi nel nostro settore unico e internazionalizzato. Non ci sono proiettili d’argento e mentre alcuni cercano di suggerire che abbiamo già le tecnologie, la realtà è lontana dalla verità.
“L’International Maritime Research and Development Board (IMRB) da 5 miliardi di dollari fornisce il “patient capital” di cui c’è un disperato bisogno. Anche se questa proposta sarebbe finanziata interamente dall’industria, abbiamo urgente bisogno del sostegno dei governi per consentire che ciò accada.
“Gli Stati membri dell’IMO possono utilizzare l’incontro MEPC per indicare chiaramente all’industria che è possibile trovare un consenso internazionale per effettuare cambiamenti ambientali e ridurre il rischio politico.
ICS chiede ora un chiaro segnale politico in modo che gli investimenti possano essere portati avanti per creare le tecnologie necessarie per decarbonizzare l’industria.
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