I gabbiani diventati spazzini
Ci scrive a nome di un gruppetto di studenti livornesi Paola Rossi:
Si parla tanto, e si scrive ancora di più, di un mondo più pulito: e a scuola ci fanno anche lezioni di educazione civica per sollecitarci a non buttare rifiuti né per la strada e nemmeno fuori dagli appositi raccoglitori della differenziata. Però poi basta guardarsi intorno per vedere sgattaiolare in strada topi grandi come gattini – molti di noi giorno di averne visti che nuotavano anche nel porto Mediceo – per non parlare dei gabbiani, diventati veri spazzini, che strappano le buste dei rifiuti abbandonati vicino i cassonetti e spargono il contenuto tutto intorno.
Possibile che contro questi animali ormai infestanti – topi e gabbiani – non si possa far niente?
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Cara Paola, abbiamo già affrontato più volte il tema. Però lasciaci dire che la colpa non è né dei topi né dei gabbiani: non sono una bella vista, ma fanno il loro …mestiere. La colpa è di chi abbandona i rifiuti per strada o negli angoli più nascosti dello stesso porto Mediceo, infischiandosene del pubblico decoro e della salute di tutti.
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C’è uno studio recente che avrebbe appurato l’esistenza di almeno due o tre topi per ogni essere umano e non solo nei paesi sottosviluppati. Anni fa nel porto Mediceo un vecchio e caro amico che faceva il guardiano allo YCL, esasperato dai topi che di sera salivano sulle barche a far manbassa provò anche a sparare loro con una carabina. Finì subito, perché bucò più barche che topi…
In quanto ai gabbiani, i nostri padri li consideravano, con un impeto di romanticheria, le anime dei marinai. Oggi purtroppo per colpa non loro sono diventati spazzini. Se non lasciassimo rifiuti commestibili in giro, tornerebbero al mare, a fare romanticamente le anime dei marinai.
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