Pochi “gommini” tanti maxi-gommoni
MILANO – La patria italiana del gommone, cioè Milano e dintorni, sta affannandosi a mantenere la produzione per una stagione estiva 2021 che in base agli ordini piovuti in queste ultime settimane si presenta come “sold out”: ovvero, tutto venduto.
Secondo la Bibbia del settore, la rivista “Il gommone”, l’annunciato allentamento dei vincoli per la pandemia del Covid ha letteralmente scatenato la voglia di mare in tanti che nei due anni precedenti l’avevano tenuta a freno; così scrive nella prefazione al numero di giugno appena uscito il direttore Pierpaolo Bellina. Il problema principale oggi è rappresentato dal forte aumento di prezzo delle materie prime e della carenza di accessori: mancano non solo il tessuto dei tubolari (pare che la Cina, come anche in altri campi, stia facendone incetta) ma una parte dei grandi storici cataloghi accessoristici (come Osculati etc).
Morale: sempre secondo “Il gommone” chi andrà ad acquistare un gommone oggi troverà quasi certamente prezzi più alti e qualche difficoltà di consegna. Ma per consolare gli appassionati, c’è anche la previsione che a fine stagione, in vista del Salone di Genova, i prezzi aumenteranno ancora di più. Quindi….
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Vale la pena a questo punto di fare anche qualche osservazione sulle tendenze del mercato. Come dimostrano le due foto che riportiamo a mò di esempio (il Novamarine RH che salta sull’onda e lo Stradivari 43’ del cantiere cremonese Capelli) il gommone che oggi va per la maggiore è “maxi” per non dire che è addirittura “giga”, con modelli che arrivano a 15 metri di lunghezza, hanno una cabina e montano 3 o anche 4 fuoribordo da oltre 300 cv ciascuno.
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Un Capelli Tempest 50, per darvi un’idea su che prezzi ci si aggira, costa intorno ai 750 mila euro, completo però (meno male!) della motorizzazione Yamaha.
Scendendo a livelli più…umani, sono relativamente pochi i cantieri che oggi offrono il classico 5 metri motorizzabile senza patente con un 40 cv: e in questa classe si stanno facendo avanti i cinesi, spesso in package con fuoribordo giapponesi (ma anche i cinesi cominciano a costruire degli accettabili 20/40 cv). Tra i marchi storici italiani, si distingue ancora una vota la Selva per il rapporto-qualità/prezzo accettabile, con motori che ormai sono cloni in buona parte degli Yamaha ma con alcuni tocchi di italianità.
Una curiosità: stanno crescendo anche modelli con carena di lega leggera invece che di vetroresina come quelli del cantiere (cinese) Highfield in pakage con i motori Honda. Come a dire: l’onda gialla avanza, avanza.
A.F.
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