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I vantaggi del GNL e del bio-LNG applicati ai trasporti pesanti

Michele Ambrogi

GUBBIO – In questi tempi in cui siamo continuamente bersagliati dalla parola “transizione energetica”, abbiamo voluto approfondire il tema della sostenibilità legata ai trasporti pesanti su strada, intervistando Michele Ambrogi – attuale presidente di LC3 – per approfondire meglio questa realtà imprenditoriale italiana, che coniuga l’esigenza del trasporto con la sensibilità verso l’ambiente. La storia della società – all’insegna dell’innovazione e della sostenibilità ambientale – è partita da Gubbio (Perugia) nel 2009 con LC3 (Logicompany 3) e nasce da un’intuizione di Mario Ambrogi, esperto ed apprezzato manager del settore trasporto su strada.

Il GNL è in grado di abbattere le emissioni inquinanti e climalteranti e sta giocando un ruolo centrale a breve/medio periodo in attesa (dicono) dell’idrogeno – Siete stati dei pionieri: perché approcciarsi al GNL per il trasporto pesante?

LC3 Trasporti, fin dalla sua fondazione, ha sempre guardato al futuro della logistica e del trasporto merci mettendo sotto la lente d’ingrandimento e analizzando l’impatto che la nostra tipologia di attività poteva avere sull’ambiente. Per questo motivo, abbiamo immediatamente creduto nelle potenzialità di questo tipo di risorsa energetica che ci consente di conservare quasi del tutto le attuali performance derivanti dall’utilizzo del Diesel e, allo stesso tempo, ottenere importanti benefici ambientali (-15% CO2 -70% NOx -95% pm) rispetto ai Diesel Euro 6.

Quali sono gli effetti positivi di cui si beneficerebbe, come azienda, nel breve/medio periodo?

Aldilà del conclamato beneficio ambientale, lo sviluppo e l’utilizzo di tale risorsa ci consente di avere un alto valore aggiunto in termini di competitività sul mercato. A oggi, la sensibilità nei confronti dell’ambiente è diventata man mano una priorità da perseguire, anche alla luce delle regolamentazioni europee che impongono un certo tipo di condotta utile a raggiungere gli obiettivi preposti per i decenni a venire. Se in un primo momento le nostre scelte potevano avere un valore relativo per i nostri clienti, attualmente è diventata imprescindibile valutare attentamente il fattore ecologico di ogni singola attività economica, logistica in primis. Essendo stati tra i primi ad averci creduto, oggi raccogliamo i frutti servendo i leader del marcato della grande distribuzione e del retail.

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Perché rinnovare i mezzi con forti investimenti se l’azienda in questione ha una struttura già ben consolidata?

Per un’azienda come la nostra, i cambiamenti repentini sono sempre difficili da gestire sul piano economico. Ma, in questo caso specifico, abbiamo svolto un’attenta valutazione dell’evoluzione del settore e abbiamo impiegato gran parte delle nostre risorse cercando di posizionare LC3 Trasporti come un’azienda sostenibile. Una grande sfida che abbiamo scelto di intraprendere con coraggio, ma anche con consapevolezza di ciò che era giusto fare ma anche al come farlo. E siamo altresì convinti di essere solo agli inizi di una completa rivoluzione a cui noi abbiamo deciso di partecipare fin dalla prima ora.

Il tallone d’Achille italiano è l’insufficienza e la mal distribuzione delle stazioni di rifornimento: il medesimo problema riscontrato negli scorsi anni con l’alimentazione a metano.

Come sempre, agli inizi di una fase che riguarda un sistema molto complesso da modificare, le difficoltà d’approvvigionamento esistono inevitabilmente. In questo momento, i territori del Sud sono più penalizzati in questo, ma non solo, anche l’alto Tirreno è poco fornito di distributori. Speriamo che il piano di investimenti previsto dal PNRR possa aiutare un rapido sviluppo di questa infrastruttura necessaria per far decollare l’offerta di trasporti LNG.   

Operate insieme a Vulcangas: per nuove stazioni di rifornimento. Come funziona la collaborazione fra voi?

Vulcangas è stata pioniera nella valorizzazione della prima fornitura di Biometano Liquido (Bio-LNG) in Italia e penso in Europa. Siamo clienti Vulcangas da anni e quando ci è stato chiesto di sperimentare per primi questo nuovo prodotto 100% sostenibile, non abbiamo potuto che dire sì e rafforzare così una grande partnership sotto l’ombrello della piena sostenibilità nel trasporto.

Torniamo alla realtà: una collaborazione con le AdSP ed interporti per proporre creazioni di stazioni di rifornimento per TIR/motrici? Ci faccia qualche previsione in merito.

Ci sono già alcuni interporti che si sono mossi in tal senso (Brescia, ad esempio) e pensiamo che sia assolutamente una strategia vincente. Pensiamo anche ai porti di Genova e La Spezia, che oggi non hanno punti di rifornimento LNG nelle vicinanze. Come già descritto, non essendo ancora così capillare, la possibilità di rifornimento presso un punto di partenza dei servizi stradali come un porto o un inter-porto non può che aiutare. A nostro avviso è da valutare per bene anche la parte normativa relativa alla sicurezza, essendo il Metano Liquido un prodotto criogenico con alcune criticità non banali da gestire. Detto questo, pensiamo che ci sarà un processo di capillarizzazione del distributori di LNG che interesserà anche i porti e gli interporti.

Stefano Benenati

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Pubblicato il
22 Maggio 2021
Ultima modifica
21 Marzo 2022 - ora: 14:16

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