Lo scioglimento dei ghiacci polari
Riceviamo da Roberto Asti di La Spezia, che si definisce “un vecchio lettore”:
Cara Gazzetta Marittima, seguo con piacere la vostra pagina dei lettori che mi ha stuzzicato una curiosità: quella sullo scioglimento delle calotte polari, definito da molti giornali come una delle catastrofi odierne per il riscaldamento del nostro pianeta. Mi ricordo però che svariati anni fa, quando ancora non c’era tutta questa frenesia sul suddetto catastrofico riscaldamento, lessi da qualche parte che c’erano stati distacchi di grandi iceberg specie al Polo Sud, tanto che si era ipotizzato addirittura di rimorchiarne uno immenso per rifornire d’acqua dolce il Sud Africa. Non credo che l’operazione venisse realmente tentata, ma il ricordo mi fa pensare che se il riscaldamento c’è non è certo una cosa d’oggi. E che forse quanto avviene non sia tanto dovuto all’opera “devastante” della civiltà con le sue fonti inquinanti quanto alle ere geologiche nelle quali si sono alternate gradazioni e riscaldamenti. Che ne dite?
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Caro amico, ci chiede di pronunciarci su uno dei più accesi dibattiti del tempo d’oggi, sul quale si confrontano scienziati di scuole diverse. E insieme a loro divulgatori, studiosi, uomini politici e anche ciarlatani.
Quello che possiamo testimoniare è che in effetti lo scioglimento delle calotte polari non è un fatto di pochi anni. Già nel 1956 dalla barriera della baia di Ross in Antartide si staccò un enorme pezzo di banchisa che fluttuò per mesi costituendo anche un rischio per la navigazione alle basse latitudini. Pare avesse un’estensione di 30 mila chilometri quadrati, grossomodo corrispondente a Piemonte e Lombardia insieme. Più in là dei tempi, quando i vichinghi raggiunsero l’America del Nord (che ovviamente non si chiama ancora America) l’attuale Groenlandia era verdeggiante e non coperta di ghiaccio come oggi: segno che probabilmente allora c’era stato un altro periodo di riscaldamento globale.
Non siamo scienziati né tecnici del settore, quindi ci limitiamo a ricordare alcuni fatti. Che probabilmente sono anche di supporto ai suoi dubbi. Ma oltre non osiamo spingerci.
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