I rimpianti per la Meloria “tradita”
LIVORNO – È nelle piccole grandi cose di tutti i giorni che si sente – adesso specialmente con la primavera che ha dato i primi segnali – come c’è cambiato il mondo sotto l’incubo del Covid. Per il popolo labronico delle barchette ancora di più: è saltato, nei giorni scorsi, il rito che si perde nella notte dei tempi: la gita per Pasqua o Pasquetta sulle secche della Meloria. Pari per tradizione alla “ribotta” terrestre al Cisternino, quella in barca alla Meloria ha sempre goduto di una maggiore libertà rispetto alle limitazioni degli spazi terrestri. Da qualche anno anche la Meloria è anch’essa soggetta alla burocrazia delle carte e dei permessi, per ogni attività che non sia solo quella di starsene buoni buoni in barca. Peccato: sono le normative dell’Ente Parco di Migliarino e San Rossore, ente regionale che chissà perchè è stato esteso anche alla zona marina: facendo rimpiangere le manifestazioni ambientaliste di tanti anni fa – si vedano le foto – che specialmente Marevivo organizzata ogni estate per pulire, informare, amare le secche e il loro patrimonio di bellezze.
Adesso, Covid a parte, il problema maggiore sembra legato all’incertezza delle regole. Anche le boe che erano state posizionate tre anni fa per delimitare l’area vietata hanno subìto alcuni spostamenti per il maltempo invernale. Non ci risulta che siano state rimesse nelle posizioni corrette, ma è bene accertarsene.
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C’è però una notizia: sul sito web dell’Ente Parco di San Rossore e Migliarino, è apparso sotto l’indicazione anno 2021 il seguente avviso: “In attesa dell’approvazione del disciplinare attuativo del regolamento dell’Area Marina Protetta, il versamento dei corrispettivi e diritti di segreteria dovuti per le domande di autorizzazione è sospeso. Pertanto al momento non deve essere effettuato alcun pagamento”.
Inoltre si sottolinea che le autorizzazioni rilasciate per quest’anno avranno valore fino al 31 dicembre. Sempre sul sito sono riportati i vari modelli della modulistica, da stampare, relativamente alle richieste di pesca sportiva, di ancoraggio, di immersioni subacquee, di visite guidate, pesca professionale ed altro. Un impressionante insieme di moduli, di regole e naturalmente di seccature per chi era abituato ad andarsene tranquillamente per mare, rispettandolo ma anche godendosi il suo senso di libertà: libertà oggi perduta.
All’elenco delle ben dieci schede per le altrettante modalità di accesso, il sito riporta anche le “istruzioni per compilare le domande relative all’anno 2021”. Viene chiarito che le domande possono essere anche riempite direttamente sul file, senza stampare in cartaceo, e inviate sul sito web dell’Ente Parco. Fin qui la parte burocratica. Per chiarimenti ulteriori è bene contattare la Capitaneria di Porto che è delegata ai controlli in mare. A Covid sconfitto, ne riparleremo.
A.F.
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