Coppa America, gli inglesi rilanciano?
Ci scrive Edoardo Guardia di Livorno:
Ho seguito la bella avventura di “Luna Rossa” ad Auckland, che ci ha fatto illudere, con i risultati delle prime regate contro “New Zealand” salvo il risultato finale.
Bertelli e Tronchetti Provera, i principali sponsor della sfida italiana con Prada e Pirelli, l’hanno preso sportivamente. Gli inglesi di “Ineos” invece, dopo la batosta presa dagli italiani nella semifinale, pare stiano lanciando una nuova sfida perché si sentono ancora superiori ai finalisti. C’è secondo voi un vero spirito sportivo o siamo ormai in mano agli interessi economici di sponsor e finanziatori?
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La seconda parte del quesito ci sembra abbastanza retorica: certo che in sfide come questa, dove si mettono in palio miliardi e miliardi (per “Luna Rossa” circa 60, per “Ineos” si era parlato di 110) gli sponsor e le imprese coinvolte vorrebbero ritorni di visibilità al massimo: cosa che non è avvenuta, almeno nei principali mercati mondiali, perché la sfida si è svolta dall’altra parte della terra, in tempi di pandemia e con un record negativo di partecipanti, solo tre barche (USA, Gran Bretagna e Italia) contro il defender.
Per quanto riguarda “Ineos” è vero che ha proposto una sfida a due con “New Zealand”, ma da tenersi in acque inglesi, probabilmente nel Solent, dove hanno luogo le regate più prestigiose dell Gran Bretagna. Tra le motivazioni della nuova sfida, che sarebbe stata accettata dai neozelandesi, c’è quella del troppo vantaggio che “New Zealand” ha avuto a casa propria, perché conosce meglio di tutti le strane correnti e i buchi di voto caratteristici di quella zona. Vero o no che sia, la pica della sfida in casa inglese potrebbe comunque essere interessante. Specialmente per gli sponsor ma anche per gli appassionati.
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