Alitalia, che brutta faccenda…
Giulia Delle Piane, Guido Barcucci e Francesca Poli, a nome dei sindacati del personale di Alitalia, ci scrivono in una lunga nota lo stupore per il rapporto con i commissari della compagnia aerea sui ritardi degli stipendi. Ecco la sintesi:
“Siamo allibiti davanti all’ulteriore slittamento del nostro incontro coi commissari, deciso unilateralmente da parte aziendale. Inizialmente dovevamo vederci venerdì scorso, quindi domani, come deciso dagli stessi commissari e ora rinviato al 31 marzo.
Non ci viene lasciata altra scelta del protestare in strada.
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“Questo nuovo rinvio è una decisione scellerata, dato che la situazione drammatica si stia avvicinando: totale incertezza sull’erogazione delle retribuzioni di marzo 2021, dopo che a febbraio si era corso il medesimo rischio; la comunicazione aziendale di indisponibilità ad anticipare il trattamento base della cassa integrazione straordinaria formalizzata presso il Ministero del Lavoro il 18 marzo scorso; totale incertezza sulla data di pagamento della prestazione della cassa integrazione straordinaria base da parte dell’INPS; totale incertezza sulla data di pagamento dell’integrazione del Fondo straordinario del trasporto aereo sempre da parte dell’INPS”.
“A questo si aggiunge l’inaccettabile silenzio del Ministero dello Sviluppo e il preoccupante stallo governativo rispetto alla partenza della NewCo (ITA) che, nella migliore delle ipotesi, avvierà le sue operazioni non prima dell’estate, con dimensioni eccessivamente ridotte e un piano industriale assolutamente inadeguato al rilancio della compagnia di bandiera”.
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La crisi dell’Alitalia si trascina ormai da anni e i vari commissari, a quanto pare, non sono riusciti né a trovare una via d’uscita, né ad assumere il coraggio di chiudere come purtroppo è avvenuto ad altre compagnie, italiane ma non solo. La tutela dei lavoratori è un dovere primario, anche se forse in Alitalia molti – specie nel passato – avevano vissuto una realtà fortemente privilegiata. Purtroppo oggi nel nostro paese la soluzione dei problemi anche più gravi sembra essere la non soluzione: rinviare, rinviare e rinviare. Sempre a spese dello Stato, cioè di tutti…
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