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Allarme per il granchio blu

MAZARA DEL VALLO – C’è un altro nemico per i pescatori del Mediterraneo. Si chiama granchio blu, è originario delle coste dell’Atlantico americano e da una ventina d’anni aveva colonizzato il Nord delle coste francesi. Adesso si trova sempre più frequentemente anche in Mediterraneo, specie nella zona Meridionale, sulle coste della Sicilia e della Calabria. Sarebbe arrivato con le acque di zavorra delle navi del passato, quando non erano ancora sigillate, ed ha evidentemente trovato un ambiente favorevole, anche se la salinità del Mediterraneo è più alta dell’Atlantico. Perché questa invasione, che danneggia molte specie ittiche autoctone?

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Tutto a causa dei cambiamenti climatici e del repentino aumento della temperatura dell’acqua, fattori che avrebbero facilitato la migrazione di questa specie aliena. Il granchio blu è particolarmente vorace e può raggiungere una dimensione di venti centimetri. Ha un corpo dalla forma ellittica e due chele dal margine seghettato.

Nei nostri mari il granchio blu preda pesci, crostacei e molluschi, arrecando gravi danni alla pesca. In Tunisia le autorità hanno decretato lo stato d’allarme dopo che l’animale ha causato un tragico crollo nella pesca dei gamberoni. Lo stesso è accaduto a Corfù, dove il granchio alieno si può avvistare ovunque, persino nei porti.

“Il granchio blu è una specie aliena che in questo momento sta diventando invasiva nel Mediterraneo Centrale sconvolgendo gli equilibri ecologici e l’economia della pesca in Tunisia – ha svelato Franco Andaloro, studioso dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo -. Contemporaneamente è stata già segnalata la sua presenza nei mari italiani.

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Pubblicato il
17 Marzo 2021

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