Porti e parole al vento
Dal dottor Natale Luca della Regione Liguria riceviamo:
È possibile stabilire se fa più rumore una nave a motore acceso o un container mentre viene posato in banchina? Quando vediamo una fumata nera di una nave possiamo dire che la qualità dell’aria sta peggiorando? Sono alcune delle domande a cui cercheremo di rispondere durante l’evento online “Porti e ambiente: informare senza lasciare parole al vento” che si terrà il 15 e 17 marzo.
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Promosso da Regione Liguria, ARPAL e Università di Genova in collaborazione con Liguria Ricerche e l’Ordine dei Giornalisti, l’evento è interamente dedicato ad alcune delle tematiche più attuali del rapporto tra città e porto – l’inquinamento atmosferico e il rumore portuale – e alle soluzioni esistenti. Argomenti al centro del dibattito sia sui media tradizionali che sui social network, che spesso vengono affrontati sull’onda emotiva del momento ma la cui reale comprensione necessita di strumenti di conoscenza tutt’altro che semplici.
Grazie al contributo di esperti di qualità dell’aria, di rumore, di GNL e di Cold Ironing e con il supporto di alcuni giornalisti, forniremo elementi per l’interpretazione di una realtà estremamente complessa da un punto di vista ambientale ed economico.
L’evento è organizzato grazie alla sinergia di cinque progetti finanziati dal Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia Francia Marittimo, tutti dedicati ai porti e all’ambiente: Aer Nostrum, Rumble, Report Promo GNL e Signal.
Per iscriversi è necessario accedere alla piattaforma zoom. Per il riconoscimento dei crediti deontologici – previsti dal regolamento per i giornalisti che parteciperanno – è necessario rivolgersi all’Ordine dei Giornalisti http://interreg-maritime.eu/web/rumble/-/porti-e-ambiente-informare-senza-lasciare-parole-al-vento.
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Nel “mitragliamento” che subiamo di inviti a webinar di tutti i tipi, l’invito della Regione Liguria ci sembra concreto e interessante perché affronta temi che noi giornalisti siamo chiamati a presentare tutti i giorni. E sui quali siamo anche interrogati spesso, con la consapevolezza che non sempre siamo davvero in grado di dare risposte esaustive. L’onda emotiva che può farci rispondere a vanvera esiste ed è costante. Ben venga dunque un dibattito che possa aiutarci.
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