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Giuramenti e decoro in Parlamento

Beatrice Brignone, del gruppo che si definisce “Possibile”, ci ha inviato la seguente nota con relativo logo.

TORINO – “In queste ore osserviamo attoniti lo spettacolo che si sta consumando tra i Palazzi che dovrebbero ospitare le più alte cariche istituzionali. Quei rappresentanti che hanno giurato di adempiere alle proprie funzioni con “disciplina e onore”, stanno offrendo al Paese un’immagine indecorosa del livello in cui la politica può scadere.

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Il mercanteggiamento per strappare un voto in più, i discorsi in aula violenti e avulsi dalla realtà, le tattiche da tavolo di poker, i ripensamenti dell’ultimo momento, il Var su Ciampolillo.

Con l’estrema aggravante che tutto questo avviene nel momento più drammatico che sta attraversando il Paese dall’inizio della sua storia repubblicana.

Mentre la politica di Palazzo scende sempre più in basso, noi vi chiediamo di salire. Non al Colle, ma di livello. Di alzare lo sguardo. Di costruire un’alternativa dove non si contino le poltrone, ma contino le persone. La vita di ciascuno di loro.

In questo momento in cui sarebbe comprensibile cedere alle sirene che cavalcano rabbia e sconforto, noi siamo convinti che la giusta risposta sia l’impegno nella costruzione di un Paese più giusto e di una classe politica che abbia competenze, strumenti e visione.

Tra tante macerie, ti chiediamo di aiutarci a costruire. Di leggere le nostre proposte, di diffonderle, di avanzarne delle altre, di approfondire, di far sentire la tua voce, di coinvolgere gli amici, di aprire nuovi comitati di Possibile.

Di imporre nel dibattito pubblico le emergenze vere: la giustizia climatica che è strettamente connessa alla giustizia sociale, la dignità nel lavoro, l’urgenza improcrastinabile di investire su scuola, Università e ricerca, il futuro delle giovani generazioni.

Per non vedere più lo spettacolo indecente a cui è arrivata la classe politica, dobbiamo costruirne una migliore, su basi e logiche diverse. Possiamo farlo se saremo in tante e tanti. Ciascuno di noi conta, molto più del voto di un senatore”.

*

A differenza della nostra lettrice, non ci meravigliamo dei giuramenti in Parlamento (e altrove). Un antico ma ancora attuale proverbio siciliano dice: Nun credere a donna chi chiagne né a omo chi giura”.

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Pubblicato il
27 Gennaio 2021

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