Tempo per la lettura: 2 minuti

Centenario del PCI, comunisti non invitati

Da Luigi Moggia, segretario della federazione livornese del Poi, riceviamo in merito alle commemorazioni del centenario indette dal Comune di Livorno:

“È giusto e bello che il Comune di Livorno, nel tentativo di rendere omaggio al centesimo anniversario della fondazione del Partito Comunista d’Italia, abbia promosso, direttamente od indirettamente, molte iniziative di commemorazione che si protrarranno nel tempo. Un po’ meno bello, e lo diciamo con amarezza ma senza vena polemica, è che tutto ciò sia stato messo in piedi senza che il Partito Comunista Italiano sia stato minimamente coinvolto, né direttamente né indirettamente, né come forza politica né attraverso associazioni culturali o singoli iscritti od intellettuali afferenti la nostra area, che ben volentieri avrebbero dato un apporto per la migliore riuscita di un’iniziativa che, così come invece posta, appare decisamente monca”.

[hidepost]

“Non ci consola certo il fatto che anche altri soggetti che si pongono in continuità con il PCI storico, non sono stati invitati”, continua Moggia. “Questo, anzi, ci fa ulteriore dispiacere in quanto crediamo che, così operando, si stia perdendo veramente un’occasione. Come federazione livornese del PCI, dal momento che si parla della nostra storia e che il programma di appuntamenti sembra permettere questo, proponiamo al Comune di Livorno, con spirito costruttivo, di porre rimedio a questa mancanza, magari organizzando, sul piano culturale, un confronto tra le tante anime di derivazione comunista che costituiscono la sinistra italiana che oggi si rifà alla pur attualizzata matrice marxista-leninista che fu la matrice fondante del PCI storico. Ciò servirebbe davvero a valorizzare lo straordinario laboratorio politico che fu il PCI, perché è chiaro che non basta cucire una bandiera e sventolarla per dirsi comunisti o figli dei comunisti, se poi nella pratica sociale si è socialdemocratici o addirittura neoliberisti”.

*

Non ci risulta che le commemorazioni indette dal Comune abbiano finalità partitiche: la nascita del PCI a Livorno, dalla scissione del PSI al Teatro Goldoni, viene ricordata – si dice in Comune – come fatto storico. Che poi sia esattamente così lo valuteranno coloro che parteciperanno e lo valuterete voi stessi. In quanto alla proposta che avanzate, quella di un confronto culturale sulle tante anime derivate in Italia dalla dottrina di Marx, non ci sembra fuori luogo. Ma abbiamo l’impressione che sarebbe pericoloso prima di tutto proprio per le varie sinistre. Però non c’intendiamo del ramo, quindi possiamo solo registrare quel che va maturando in un momento storico in cui sembra – forse solo noi che non ce ne intendiamo – che i partiti non navighino in buone acque.

[/hidepost]

Pubblicato il
23 Gennaio 2021

Potrebbe interessarti

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora

La quiete dopo la tempesta

Qualcuno se lo sta chiedendo: dopo la tempestosa tempesta scatenata a Livorno dall’utilizzo del Tdt per le auto di Grimaldi, da qualche tempo tutto tace: sul terminal sbarcano migliaia di auto, la joint-venture tra...

Leggi ancora