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Per la Meloria, sogni di mezz’inverno

LIVORNO – Se ne parla per il momento tra appassionati dei circoli nautici livornesi e pisani: ma che l’attuale situazione delle secche della Meloria, inserite nel parco regionale totalmente terrestre di Migliarino e San Rossore, non sia proprio l’ideale è ormai considerazione nota. La pandemia e le sue urgenze hanno fermato quel processo di riforma della normativa che dovrebbe – e per molti dovrà – riportare le secche nel parco nazionale dell’Arcipelago Toscano.

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Ad oggi le secche sono in una condizione assai poco condivisa. Il Ministero del’Ambiente le considera tra le aree marine protette meno attive e meno apprezzate. È arrivato anche a respingere, l’anno scorso, il progetto di sviluppo presentato dal parco di Migliarino/San Rossore che tra l’altro proponeva un ticket d’ingresso per le imbarcazioni da turismo. Gli stessi controlli sono devoluti totalmente alla Guardia Costiera, ma in una situazione assai poco controllabile, visto che le aree vietate dovrebbero essere chiaramente contrassegnate da boe che invece non ci sono o sono state spostate dal maltempo. Anche le attività ambientali ad oggi si sono limitate a qualche intervento di sub delle università per “mappare i fondali” e le loro caratteristiche, ma con nessun appoggio concreto. Da anni ormai giace su un piazzale dell’Assonautica del porto labronico ridotto a un rottame per mancanza assoluta di manutenzione, una costosa imbarcazione del Ministero dell’Ambiente che ai tempi della Provincia aveva operato per la raccolta dei rifiuti galleggianti nell’area protetta. Anche le operazioni di raccolta dei rifiuti sulla scogliera di protezione della vecchia torre – e sulla piattaforma della torre nuova – da anni non viene più fatta, dopo che l’associazione Marevivo ne aveva curato l’asporto con i suoi volontari attrezzati con i gommoni. Marevivo aveva anche disposto una catenaria con numerosi gavitelli per evitare che le barche ancorassero alla posidonia, ed aveva organizzato piccoli ma interessanti percorsi subacquei da visitare in apnea per insegnare agli studenti le caratteristiche dei fondali nei pressi della torre (cartellini metallici con le indicazioni della posidonia, delle madrepore, delle tane dei polpi, delle spugne, delle patelle di svoglio etc). Anche i tanto apprezzati concerti di Ferragosto della fanfara dell’Accademia Navale, che tanto piacevano al popolo delle barchette (e ai Vip che intervenivano con un rimorchiatore messo a disposizione della società Neri) appartengono al lontano passato della gestione della Provincia di Livorno.

In questi tempi difficili, poter sognare una nuova e piacevole estate in barca alla Meloria sarebbe il massimo. E per più riprese lo stesso Comune se n’era occupato, in un quadro che doveva coinvolgere anche la rinnovata location allo Scoglio alla Regina. L’estate è ancora lontana: così il popolo delle barchette ha tempo di sognare una nuova e più aperta gestione dell’area protetta. Solo sogni di questo mezz’inverno di maledetta pandemia?

A.F.

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Pubblicato il
13 Gennaio 2021

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