Ecco “Nino Caponi” il mega warehouse di Gori al Vespucci
LIVORNO – Mai come di questi tempi abbiamo bisogno di segnali positivi: di iniziative che dimostrano la fiducia in un anno nuovo di ripresa, anche a denti stretti se necessario. E ci fa piacere cogliere proprio dall’interporto/retroporto di Collesalvetti, il “Vespucci” un segnale che davvero non potrebbe essere più positivo. È la nascita operativa di un nuovo mega-magazzino della Gori, vero e proprio record di capacità su 20 mila metri quadri e 5 ordini di impilamento dei pallets, tutto già pieno a tappo di confezioni di vini italiani all’export. Affettuosamente dedicato all’ex presidente Nino Caponi, il compianto “big one” della Gori da poco scomparso, il mega impianto è stato realizzato in tempi record, in aggiunta ad altri depositi acquisiti nei vari tempi, con concetti che sono già nel futuro: ingressi d’imbarco e sbarco dei pallets separati e coibentati, temperatura costante, mezzi di sollevamento e di trasporto interni tutti totalmente elettrici, collegamenti Wi-Fi di ultima generazione anche per i controlli, piazzali di movimentamento esterni con vasti parcheggi e pesa dedicata, uffici confortevoli e tutti in rete. L’export di vini italiani fortunatamente tiene bene e Gori guarda anche al futuro: una vasta area quasi altrettanto grande di quella che ospita il nuovo magazzino è stata acquistata per altri ingrandimenti.
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Costruire grandi strutture estese anche in verticale nelle aree del Vespucci comporta, come molti sanno, un supplemento d’investimento per consolidare il terreno (i magazzini “Nino Caponi” hanno importanti fondamenta con centinaia di pali di cemento che scendono a trenta metri) ma evidentemente il gioco vale la candela; anche considerato che presto tutto il complesso dell’interporto sarà collegato alla rete ferroviaria ad alta capacità e in diretta alle banchine. Le recenti notizie riguardo all’entrata dell’AdSP come maggior azionista. E quelle relative a prossimi ingressi come RFI e hub dei farmaci sono solo una parte del prossimo futuro in chiave positiva. Nastasi, Fulceri, Roma, Bertini e tutto il vertice possono esserne contenti.
Davvero, il motto di Gabriele D’Annunzio “Memento Audere Semper” (che fu coniato per i motoscafi silurati MAS ma che divenne poi un abusato tormentone) mai è stato così concretamente applicato.
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