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Presidenze: la ministra sminestra…

LIVORNO – Paola De Micheli, ministro (fino ad oggi: poi non si sa) si dev’essere presa una bella paura per l’assalto di Matteo Renzi all’esecutivo: assalto che – dicevano le voci romane – voleva scalzarla dal dicastero per metterci uno dei suoi (o lui stesso). Al momento in cui andiamo in stampa non sappiamo com’è finita, se pure è finita: comunque “la ministra” – come amano dire i comunicati – ha schiacciato l’acceleratore sui rinnovi di presidenze AdSP. Che diamine, rischiare di lasciare ad altri il ricco piatto?

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Ultimo della serie, peraltro con designazione già annunciata, è stato l’insediamento di Pino Musolino da Venezia a Civitavecchia. Ecco la nota ufficiale.

A Civitavecchia, nella sede dell’AdSP, il presidente uscente dell’ente Francesco Maria di Majo ha accolto il suo successore, Pino Musolino. Il simbolico passaggio delle consegne – sottolinea di Majo con fair play – è avvenuto al termine di una lunga chiacchierata.

“Lascio questo ente in cui ho trascorso quattro anni molto impegnativi ma fantastici – ha commentato di Majo – con le tante professionalità presenti in AdSP, abbiamo lavorato sodo e tracciato un percorso che, sono certo, il mio successore Pino Musolino, del quale nutro una sincera stima, porterà a termine contribuendo in maniera significativa a raggiungere i tanto auspicati traguardi che Civitavecchia e l’intero network laziale con i porti di Fiumicino e Gaeta meritano di ottenere”.

“Adesso la priorità contingente è quella di superare la difficoltà amministrativa data dal voto negativo del Comitato di Gestione al bilancio e pianificare sul breve e medio periodo come compensare gli effetti negativi e drammatici della crisi causata dalla pandemia. È una sfida che parte in salita ma sono estremamente orgoglioso e grato di questa opportunità e di potermi mettere con umiltà al servizio dei porti di Roma e del Lazio”, ha dichiarato il neo-presidente dell’AdSP, Pino Musolino.

Pino Musolino, classe 1978 e veneziano doc, laureato in giurisprudenza, proviene dall’esperienza nei porti veneti in cui dal marzo 2017 ha ricoperto il ruolo di presidente prima e di commissario negli ultimi mesi, vanta una notevole esperienza nel settore marittimo portuale a livello nazionale, europeo e internazionale. Il suo incarico a Venezia è stato travagliato specie negli ultimi tempi per una serie di pronunciamenti, ma coronato dal successo – finalmente – del sistema Mose.

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Altra scelta della “ministra” è stata quella, già annunciata nel nostro ultimo numero, di indicare il dottor Luciano Guerrieri a Livorno al posto dell’ingegner Stefano Corsini. Scontato l’ok della Regione e delle commissioni parlamentari, l’iter però è ancora lungo perché Corsini scade ai primi di marzo. E il presidente uscente – sia pure con la legittima amarezza di chi avrebbe voluto portare a compimento la sua opera più importante, la Darsena Europa – si è ripromesso di non mollare fino all’ultimo. Ne parliamo in prima pagina in relazione allo sblocco di due importanti iniziative, i bacini di carenaggio e il “marina” del mediceo, che comporteranno un rilancio dell’occupazione e del porto labronico su temi che nel futuro avranno un nuovo peso. Con Guerrieri è probabile che possa esserci anche un cambio della guardia nella segreteria generale: al contrario di quanto ipotizzato fino a ieri, sarebbe lo stesso Provinciali a scegliere altre soluzioni, nello “sminestramento” generale in corso.

A.F.

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Pubblicato il
23 Dicembre 2020

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